Con Scamacca o senza: serve il rush Atalanta

L’attaccante s’è dimostrato fondamentale anche giovedì a Marsiglia. Non ci sarà nella finale di Coppa Italia, Gasperini valuta soluzioni e turnover

Gianluca Scamacca, dopo il gol segnato con la Fiorentina in Coppa Italia si è ripetuto anche sul manto erboso del Velodrome di Marsiglia e ha raggiunto quota 16 gol ufficiali in stagione con la maglia dell'Atalanta. Si tratta di uno score importante, il numero 90 romano in Francia non ha giocato una delle sue migliori partite sul piano della partecipazione alla manovra (ha fatto bene ma, in altre occasioni, è stato scintillante) e Gasperini lo ha sostituito dopo meno di un'ora per sfruttare al meglio le caratteristiche di un compagno come Lookman e, probabilmente, anche per preservarlo un po'. In questo momento il numero 90 di Gasperini è oggettivamente un fattore decisivo, la squalifica che lo terrà fuori dalla finale di Coppa Italia è un bel problema ma ci sono comunque una rincorsa in campionato (l'Atalanta si sta giocando con la Roma e la Lazio il quinto posto, non sono le uniche squadre in corsa ma quelle più vicine in classifica) da portare a termine e una finale di Europa League da conquistare che vedrebbe, in caso di passaggio del turno con il Marsiglia, l'Atalanta andare a Dublino per giocarsi la coppa. Non è mai successo prima, in 117 anni di storia.
Tornando per un attimo al Velodrome, giusto rimarcare quanto la Dea ha ottenuto al termine di 90 minuti più recupero ad altissimo tasso agonistico. In un contesto così, al termine di una partita così, con quell'occasione nel finale di Miranchuk che avrebbe addirittura potuto regalare una vittoria, uscire dal campo di Marsiglia con un pareggio che lascia intatte le possibilità di passare il turno e andare in finale a Dublino ha un significato enorme per il gruppo atalantino.

Marsiglia, momento chiave?

A chi conosce un po' le dinamiche di un gruppo, la questione è chiara: il percorso che attraversa una stagione che può davvero diventare leggendaria passa da diversi momenti chiave. Marsiglia potrebbe essere uno di questi. Al Velodrome si è visto qualcosa che mai si era potuto ammirare con l'Atalanta in campo da attrice protagonista. Lo stadio, l'uscita di Kolasinac dopo una manciata di minuti, tanta voglia di onorare una storia nelle coppe di alto livello come quella francese. Il quadro era perfetto per il Marsiglia, nonostante il gol di Scamacca è infatti arrivato il pareggio di Mbemba e quell'incrocio dei pali colpito da Ounahi potrebbe far pensare ad un assedio. Sul taccuino, invece, ci sono finite pure due occasioni d'oro per Lookman e Miranchuk e la sensazione è stata quella di grande solidità di una squadra che non molla mai.
Sentire capitan de Roon, nel dopo gara, parlare di come la Dea non sia riuscita a fare il suo solito gioco applaudendo, tuttavia, il pareggio è significativo. Perché rende merito alla prestazione di una squadra che ha saputo misurarsi anche con parametri non propriamente suoi. La Dea ha ottenuto un risultato che, di fatto, annulla la gara di andata e lascia tutto nelle mani dei 90 minuti di Bergamo. Quella sera (9 maggio), però, non ci saranno gli oltre sessantamila indemoniati che hanno spinto l’Om in casa loro, nel settore ospiti si vedranno solo 750 francesi con 14 mila bergamaschi a sostenere la Dea. A quel punto, undici contro undici e senza la spinta del Velodrome, sarà tutta un’altra sfida. Prima c’è la Salernitana, certo. Ed è una gara molto pesante per il percorso in campionato. Ma certe notti le sogni tutta la vita e a Bergamo, tra i tifosi, si parla molto della finale di Roma e del ritorno con l’OM.

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