<span style="line-height: 20.8px;">«Mai dire gol» compie 25 anni, così ha cambiato il calcio in tv</span>

Lo sport più amato dagli italiani raccontato con ironia dalla Gialappa's band, tanti i comici di successo: da Teocoli ad Aldo, Giovanni e Giacomo
«Mai dire gol» compie 25 anni, così ha cambiato il calcio in tv

ROMA - Ha mescolato calcio  e umorismo, scrivendo una delle pagine più felici della tv italiana. “Mai dire gol” compie 25 anni. Un quarto di secolo  in cui la Gialappa’s band ha raccontato lo sport più amato dagli italiani con le voci di personaggi ormai celebri, come Felice Caccamo, alias Teo Teocoli, o Ermes Rubagotti, alias Gene Gnocchi. Personaggi che hanno irrobustito con la loro ironia la trama del programma tessuta da tre conduttori che ci sono, ma non si vedono: Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci. Le loro voci fuori campo hanno condotto più generazioni di telespettatori a sorridere del mondo del calcio. Una scelta diversa e innovativa rispetto agli altri programmi. Ma che ha fatto storia. 

Tutto comincia il 18 novembre 1990. Italia 1 ospita un nuovo format, che avrebbe rivoluzionare lo stile e il ritmo delle trasmissioni umoristiche nella televisione italiana. E il suo punto forte è l’ironia. Battute e commenti che scorrono sulle immagini della domenica calcistica. La Gialappa’s band si fa beffa del mondo del calcio, deride strafalcioni linguistici di calciatori e allenatori intervistati o loro gaffe in campo. Pian piano subentrano anche le imitazioni. E così Teo Teocoli diventa un coerente Cesare Maldini o parodia di Daniel Fonseca.  Personaggi reali ma anche frutto della fantasia. Sembrano figure paradossali i vari Felice Caccamo, Gianduia Vettorello o Peo Pericoli.

Le innovazioni della Gialappa’s non hanno modificato solo i format televisivi. I nomi delle rubriche sono diventati un luogo comune fino ad entrare nell’immaginario collettivo. E così le papere sono diventate “Gollonzi”, cioè filmati in cui venivano mostrate reti segnate in modo bizzarro o grazie a clamorose papere dei giocatori. Mentre il “Pippero” il calciatore con la peggior media-voto.

E poi, tanti comici che con i loro personaggi sono divenuti celebri. Come Aldo, Giovanni e Giacomo, spesso in collegamento dalla “TV svizzera”. O Antonio Albanese nei panni di Frengo. “Mai dire gol” fu un trampolino di lancio anche per Daniele Luttazzi, poi diventato uno dei più famosi comici italiani, che all’epoca interpretava il professor Fontecedro. Stesso percorso per Fabio De Luigi, che interpretava tanti l’ingegner Cane e il nobile Guastardo. Tanti personaggi e tante storie che senza “Mai dire gol” non ne avrebbero segnato neppure uno.

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