ROMA - «Ho avuto paura, tanta paura. Al Terminal A all'improvviso è stato l'inferno». Aeroporto di Zaventem, Bruxelles, otto del mattino. Il terrore prende corpo con due esplosioni ravvicinate proprio nell'area dedicata ai passeggeri in partenza, accanto al banco della American Airlines e della Brussels Airlines. A quell'ora ci sono centinaia di persone in partenza, è una strage. Gianfranco Belgrano, giornalista di Africa e Affari, di ritorno dal Camerun per un viaggio al seguito del Presidente della Repubblica Mattarella, è lì al momento delle due esplosioni: «Ho visto gente che scappava ovunque urlando - ci dice al telefono dalla zona di evacuazione allestita all'aeroporto di Zaventem - e onestamente non abbiamo capito subito, io e le persone che erano con me, che cosa stava accadendo. Il primo impulso è stato scappare, c'era fumo e risuonavano gli allarmi, un grande caos».
BRUXELLES SOTTO ATTACCO - Scoppia anche una terza bomba al centro della capitale belga, nella stazione metro di Maelbeek, a due passi dalle istituzioni europee, è una strage anche lì. Tra Zaventem e Maelbeek il bilancio provvisorio è di 34 vittime, l'Europa torna nel terrore dopo i fatti di Parigi del 13 novembre scorso:
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RITARDO DEI SOCCORSI - In aeroporto è stata poi trovata una terza bomba che non è esplosa. La polizia ha evacuato lo scalo, interrotto i voli e i collegamenti ferroviari. Prima delle due esplosioni, secondo l'agenzia di stampa belga, si sarebbero sentite urla in arabo e spari: