Cheerleading in Italia, in scia a Madonna e Bullock

E' universalmente denominato lo sport del sorriso, con atleti uniti nel gruppo, perché non esistono titolari o riserve

TORINO - La Federazione Italiana Cheerleading e Cheerdance (FICEC) si pone lo scopo di promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere l'attività di cheerleading in Italia sotto l'egida guida del massimo organismo mondiale, l'International Cheerleading Unione (ICU). L'obiettivo principale della FICEC è la diffusione e lo sviluppo del cheerleading come sport attraverso competizioni a carattere nazionale che permettano di accrescere la conoscenza del cheerleading da parte di tutti coloro che si avvicinano ad una disciplina sportiva che negli Stati Uniti conta milioni di praticanti. Nello specifico la FICEC (sul web ficec.it) si pone lo scopo di radicarsi sul territorio avviando dei corsi di formazione base, Camp e collegiali aperti a tutti coloro che vogliano scoprire il nostro sport o arricchire il loro bagaglio tecnico, requisito fondamentale per praticare questo sport in sicurezza.

L'ALFABETO Cheerleading è il termine che indica uno sport che si sviluppa con coreografie composte da elementi di ginnastica, danza e stunt, per concorrere a gare oppure per incoraggiare sul campo di gioco le squadre durante le competizioni sportive. L'atleta che pratica il cheerleading è detto cheerleader senza distinzioni di sesso. Negli Stati Uniti, dove questo sport è nato e si è diffuso al punto da diventare uno dei più praticati, sono molti i personaggi famosi che sono stati cheerleader tra i quali tre presidenti (George W. Bush alla Phillips Academy, Ronald Reagan all'Eureka College in Illinois e Franklin D. Roosevelt all'Harvard University) oltre ad attori e cantanti conosciuti in tutto il mondo come Madonna, Susan Sarandon, Steve Martin, Christina Aguilera, Lindsay Lohan, Kirk Douglas, Meryl Streep, Kim Basinger, Samuel L. Jackson, Sandra Bullock, Miley Cyrus, Renée Zellweger per citarne solo qualcuno. Il cheerleading è una disciplina che unisce gli atleti nel nome del gruppo perché non esistono titolari o riserve, ma soltanto un team dove ogni componente occupa un ruolo fondamentale. E' denominato universalmente come “lo sport del sorriso”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...