Operacion Puerto, la corte ordina la consegna delle sacche di sangue

Assolto il medico Fuentes: «All'epoca dei fatti, nel 2006, non esistevano normative antidoping che giustificassero la sua condanna»
Operacion Puerto, la corte ordina la consegna delle sacche di sangue© Action Press/LaPresse

MADRID (Spagna) - La Corte Provinciale di Madrid ha assolto il dottor Eufemiano Fuentes (condannato in primo grado ad un anno di carcere) nel verdetto sull'Operacion Puerto, ma ha stabilito che le 211 sacche di sangue, appartenenti a sportivi che 10 anni fa avevano fatto ricorso al dottor Fuentes, possano essere messe a disposizione della federazione spagnola di ciclismo, della Wada, dell'Uci e del Coni per essere analizzate e per provvedere alla identificazione degli oltre 200 atleti. Il tribunale ha revocato una sentenza che in prima istanza ne ordinava la distruzione in nome del rispetto della privacy.

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LA MOTIVAZIONE - "All'epoca dei fatti nel 2006 non esistevano normative antidoping che giustificassero la condanna del dottor Fuentes". Questa la motivazione che ha portato la Audiencia Provincial di Madrid a revocare la condanna inflitta in primo grado a Fuentes. Con lui anche il preparatore sportivo Ignacio Labarta, condannato in primo grado a 4 mesi di carcere e di inabilitazione. La consegna delle sacche potrà ora portare all'identificazione degli sportivi che 10 anni fa avevano fatto ricorso a Fuentes, ma senza che possano essere prese sanzioni nei loro confronti perché i fatti sono ora coperti da prescrizione. Più di 50 ciclisti erano stati collegati all'Operacion Puerto, tra cui i noti Jan Ullrich, Alejandro Valverde e Ivan Basso.

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