"La Juve", un libro che la racconta attraverso cento fotografie e pillole di storia

Lo ha pubblicato la raffinata casa editrice fiorentina Clichy. Molte delle immagini - dell'archivio Farandola - sono straordinarie. Quelle scattate negli stadi, certo, ma anche e soprattutto quelle che raccontano i campioni lontano dai terreni di gioco
"La Juve", un libro che la racconta attraverso cento fotografie e pillole di storia

TORINO - «La Juventus fa tutti secchi: è quella che sappiamo, che ammiriamo e invidiamo secondo indole. Non è una squadra, è un fenomeno sociale. Se tu l’ami ti basti. Se non l’ami, dichiara almeno di doverla ammirare come si merita». Termina così l’articolo che Gianni Brera pubblicò su Repubblica il 31 ottobre 1987, scritto per celebrare i novant’anni della società bianconera e rispolverato da Giorgio Dell’Arti e Luca D’Ammando come esemplare postfazione di “La Juve”, un libro che la racconta attraverso cento fotografie e efficacissime pillole di storia. Lo ha pubblicato la raffinata casa editrice fiorentina Clichy. Molte delle immagini - dell’archivio Farabola - sono straordinarie. Quelle scattate negli stadi, certo, ma anche e soprattutto quelle che raccontano i campioni lontano dai terreni di gioco. 

Tempi lontani

La Juve del quinquennio, per esempio, in visita agli stabilimenti della Cines, immortalata insieme con Armando Falconi e Diomira Jacobini, celebri attori dell’epoca. O Umberto Agnelli che fissa l’obiettivo con sguardo da duro e la squadra sfocata sullo sfondo.O ancora John Charles che legge Tuttosport seduto su un gradino, con accanto i figli Melvyn e Terry e il passeggino dove c’è il più piccolo, Peter. Non mancano l’avvocato Agnelli che assiste alla festa di Villar Perosa e naturalmente  le immagini delle vittorie e dei festeggiamenti e delle tante celebrazioni.

Scelta difficile

Scegliere non è stato semplice, spiega D’Ammando. Trentacinque anni, una laurea in Storia contemporanea, da tempo lavora al Foglio rosa, ovvero l’edizione del lunedì del giornale di Giuliano Ferrara: «Sì, ci sono fotografie incredibili, soprattutto nella prima parte, per certi versi più interessante perché narra un’epoca così lontana. Ne abbiamo selezionate cinquecento, poi si è resa necessaria un’ulteriore scrematura ed è stata davvero impegnativa. All’inizio si era pensato che la cronologia potesse essere ancora più essenziale e collocata al fondo del libro. Poi ci siamo resi conto che inserirla all’interno della narrazione fotografica e arricchirla sarebbe stata una soluzione migliore: è diventata una sorta di guida rapida per chi vuole conoscere la storia della Juve. L’essenziale c’è. 

Presenza fondamentale

Essenziale, anche, la presenza di Brera: «Ci è sembrato il pezzo più equilibrato tra i tanti che abbiamo letto, nel senso che non è stato scritto da un tifoso o da un ex calciatore, ma è un’analisi anche spietata di cosa rappresenta la Juventus, nemica di molti perché è la squadra che vince sempre e che in ogni caso è un totem con cui tutti devono fare i conti: chi la ama e chi la odia. E poi c’è la scrittura, lo stile di Brera, che riesce («in quattro umili cartelline», come scrive lui, n.d.r.) a descrivere uno spaccato del paese. Può sembrare retorico o scontato, ma il calcio è anche questo. Non a caso, la società bianconera è stata sempre identificata come la proiezione del potere, ma ha sempre avuto tra i suoi tifosi anche il ceto più umile, come quegli operai che negli anni del boom salirono a Torino per lavorare alla Fiat e che nella Juve trovarono un punto di riferimento importante».
A proposito di tifo, c’è anche un aspetto divertente nel backstage di questo libro ed è la fede romanista di D’Ammando. «Adesso è uscito e non posso nasconderlo, ma fino all’ultimo non l’ho detto agli amici, perché mi sembrava quasi di tradire qualcosa, visto che da quando avevo quattordici anni sono fisso in Curva Sud. Però, per certi versi, occuparmene è stato qualcosa di catartico», racconta divertito, perché, com’è ovvio ma vale comunque la pena sottolineare, la professionalità è prevalsa sulla passione: «Scrivere queste pagine è servito anche a ritrovare cose perse di vista o dimenticate. E poi, siamo onesti, è una storia meravigliosa. E’ la storia del calcio italiano».
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Luca D’Ammando
«La Juve. La cronologia. Le immagini più belle di sempre»
Edizioni Clichy

188 pagine, euro 12,

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