Tiro a segno, con il lutto per protesta contro l'esclusione dai Giochi

Ieri a Monaco di Baviera tappa di Coppa del Mondo. Gli atleti hanno gareggiato, e poi sono saliti sul podio, con la fascia nera per denunciare la scelta di non portare a Tokyo 2020 la pistola libera 50 m
Tiro a segno, con il lutto per protesta contro l'esclusione dai Giochi

Singolare forma di protesta da parte dei tiratori impegnati nella tappa di Coppa del mondo a Monaco di Baviera. Ieri nella gara di pistola libera 50 metri, vinta dal fuoriclasse (3 ori olimpici, a Pechino, Londra e Rio) coreano Kim Jongoh (230.5), davanti al portoghese Joao Costa (228.3) e al serbo Dimitije Crgic Mathis (209.0), gli atleti hanno gareggiato e sono poi saliti sul podio con il lutto al braccio. Ciò in segno di protesta perché questa specialità è stata cancellata dal programma olimpico a partire da Tokyo 2020. La pistola libera 50 m. è la specialità in cui gareggiava Pierre De Coubertin, e fa parte dei Giochi fin da Atene 1896. Ma ora il congresso della Issf, ente mondiale del tiro, per recepire la raccomandazione del Cio di portare alle Olimpiadi lo stesso numero di specialità maschili e femminili, ha proposto di toglierla dal programma olimpico. Sulla protesta di ieri da parte della Issf non c'è stata alcuna nota, foto o comunicazione ufficiali. La notizia è trapelata attraverso post sui social di tiratori e addetti ai lavori presenti, come il ct italiano dell'Egitto Alessandro Nicotra di Sangiacomo. Protesta silenziosa ma che testimonia il pensiero dei protagonisti del tiro, ai quali non rimane che sperare nell'Assemblea Straordinaria Issf, chiesta da 57 nazioni, in cui si discuterà di nuovo delle tre gare a rischio di esclusione dalle Olimpiadi.

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