Doping, scandalo in Nuova Zelanda: 80 atleti coinvolti

Sarebbero tutti profili di livello nazionale: molti rugbisti, ma nessuno degli All Blacks
Doping, scandalo in Nuova Zelanda: 80 atleti coinvolti

TORINO - Uno scandalo doping di vaste proporzioni sta venendo fuori anche in Nuova Zelanda, sporcando l'immagine di paese dello sport pulito finora attribuito a questa nazione. Secondo quanto riporta, in edicola e sul proprio sito, il quotidiano 'New Zealand Herald', la polizia che stava indagando su un uomo di Christchurch finito in carcere e poi condannato per vendita di steroidi via internet, ha trovato nel computer dell'imputato un database con i dati di un'ottantina di clienti, tutti atleti di livello nazionale. I fatti coprirebbero il 2014 e 2015, e secondo il direttore generale del comitato olimpico neozelandese, Peter Miskimmim, "si tratta di un allarme, e una sveglia, che non possiamo ignorare". Secondo il giornale che ha pubblicato la notizia, più del 40% di coloro che si sarebbero riforniti di sostanze proibite sarebbero rugbisti, ma tra loro non ci sarebbero giocatori della nazionale, gli All Blacks. E nell'elenco non comparirebbero neppure atleti che hanno rappresentato la Nuova Zelanda all'Olimpiade di Rio 2016.

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