Sci, Sofia Goggia dal podio alla sala operatoria. E vuole un altro miracolo

La bergamasca si procura una frattura scomposta a due dita della mano sinistra durante la prima discesa di St.Moritz, tagliando il traguardo seconda dietro Elena Curtoni. Poi la corsa a Milano per farsi operare e cercare di tornare in serata in Svizzera: "Farò di tutto per gareggiare domani"

TORINO - «Mi sono rotta la mano». Sofia Goggia l'ha capito e detto subito, appena tagliato il traguardo della prima discesa di St.Moritz, conclusa dopo una concatenazione di eventi sfortunati col secondo posto dietro la compagna di squadra Elena Curtoni. La bergamasca l'ha detto in mondovisione, come se parlasse del più e del meno. D'altronde una frattura scomposta del secondo e del terzo metacarlo della mano sinistra, come poi certificato dalle radiografie in Clinica, sono una sciocchezza per chi è passata da mille infortuni più gravi, compresa la lesione al crociato e una piccola frattura alla tibia 23 giorni prima dell'argento-miracolo alle Olimpiadi di Pechino. Quasi un anno fa.
«Ho sentito immediatamente dopo l’impatto col palo, che mi era successo qualcosa alla mano. All’arrivo quasi non la muovevo. Peccato perché è stata una bella gara: farò di tutto per essere pronta per la discesa di domani» ha fatto sapere la Goggia dalla macchina che la portava a Milano con il dottor Andrea Panzeri, presidente della Commissione Medica della Fisi, per essere immediatamente operata e fare di tutto per rientrare già stasera a St. Moritz e gareggiare domani.

L'attesa e...

Uno dei suoi miracoli. Con l'ormai consueto e (quando c'è di mezzo lei) neppure strano insieme di situazioni davvero incredibili. Sofia infatti ha dovuto aspettare a lungo in partenza, mentre nevicava e saliva la nebbia (gara accorciata alla partenza del superG) perché un militare svizzero addetto alla pulizia della pista era caduto, infortunandosi. Così s'è trovata a dover spingere alla cieca e con la pista sporca. L'impatto alla terza porta, ma con un crescendo che l'ha portata ad appena 29 centesimid alla Curtoni, bravissima a fruttare il pettorale basso (2) e la parte più tecnica della Corviglia di St.Moritz per cogliere la sua terza vittoria, la quarta stagionale per l'Italsci. Tutte al femminile dopo le due della Goggia in discesa a Lake Louise e quella della Bassino nel gigante di Sestriere. Una vittoria arrivata come il 23 gennaio di quest'anno nel superG di Sestriere nel giorno dell'infortunio (ben più grave) della compagna di squadra bermamasca.
«Questa pista mi parla sempre un po’, mi piace molto - commenta la 31enne valtellinese cercando giustamente di godersi il momento -. In discesa avevo fatto il mio primo podio in carriera qui e quando ci sono condizioni difficili riesco a tirare fuori il meglio di me. Il mio istinto si vede che funziona nel modo giusto. Nei prossimi giorni ci sarà il sole e dovremo ripartire da zero. E io sarò pronta a dar battaglia». Anche Sofia Goggia.

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