Mondiali di sci: Brignone nella storia, apre con l'oro

A Mèribel la valdostana domina la combinata iridata (prima azzurra di sempre), costringendo la Shiffrin all'errore in slalom e rifilando oltre un secondo e mezzo alla Holdener. E' il trionfo che le mancava: «Il mio riscatto, ho gestito la giornata e sciato bene».
Mondiali di sci: Brignone nella storia, apre con l'oro© Getty Images

TORINO - Il ruggito della leonessa. Federica Brignone entra definitivamente nella storia dello sci mondiale conquistando quell'oro che le mancava, l'unico trofeo mai raggiunto. Prima gara ai Mondiali di Courchevel-Méribel e prima trionfo dell'Italsci, meglio della Valanga Rosa. Con la valdostana figlia d'arte, che nella combinata d'apertura mette sotto pressione e spinge all'errore Mikaela Shiffrin con un superG meraviglioso e una manche di slalom solida, all'attacco, andandosi a prendersi un oro mai conquistato dallo sci italiano (in passato solo due bronzi iridati nella specialità con Giuliana Minuzzo a Cortina 1956, i Giochi che allora assegnavano anche il titolo mondiale, e Karen Putzer a St.Anton 2001). Un oro conquistato ruggendo, azzannando la pista Roc de Fer di Méribel con una cattiveria e allo stesso tempo fluidità.

L'aveva detto («sto mettendo gli sci dove voglio: sono un bulldozer, non ho paura») nell'intervista alla vigilia proprio a Tuttosport, l'ha annunciato a tutte e al mondo indossando un casco speciale con una tigre disegnata, lo dimostra in pista con una giornata pressoché perfetta, rifilando quasi un secondo nel superG alla Shiffrin (un messaggio fortissimo anche per la gara della velocità di mercoledì) e battendo tutte le specialiste che poi hanno evitato lo slalom (dalla norvegese Movinckel alla svizzera Gut-Behrami, ma anche Sofia Goggia apparsa davvero trattenuta e imbastita). E poi davvero niente paura, scacciando pure il brutto ricordo di due anni fa, i Mondiali di casa a Cortina 2021, quando uscì in slalom buttando una medaglia messa abbondantemente in tasca sempre con il miglior tempo del superG.



Attacca Federica. Vince, rifilando più di un secondo e mezzo alla svizzera Holdener. E si commuove. «Piango poco, ma è gioia, come per l'argento di un anno fa alle Olimpiadi - afferma la Brignone, che coglie la 74ª medagli azzurra ai Mondiali, la 30ª femminile e la 23ª d'oro -. Sono davvero contenta, sono riuscita a fare vedere la slalomista che è in me Ho fatto il massimo e mi sono anche salvata in un passaggio. Sono in fiducia, riesco ad attaccare da cima in fondo». Poi ecco uscire la verve dei giorni migliori. «Almeno non avrò più la domanda sull'oro che mi manca... Posso godermi la mia performance, quello che ho fatto in pista e ho gestito la giornata - sorride la valdostana -. Sì, è il riscatto dopo tre edizioni dei Mondiali in cui non ero riuscita a dare il 100%. Sto giro sì e ho tirato fuori quello che so fare».

Ora ha praticamente tutto. Dopo aver chiuso il cerchio in due Olimpiadi consecutive col tabù da grande evento (bronzo in gigante a PyeongChang 2018, diventato argento a Pechino 2022 col bronzo proprio in combinata) ed essere diventata l'unica donna italiana a conquistare la Coppa del Mondo generale (2020) nonché la più vincente nel circuito bianco (21 successi e 53 podi), adesso colma anche il vuoto ai Mondiali, che durava dall'argento da ragazzina a in gigante a Garmisch 2011. Devastante. E davvero polivalente, il suo sogno, obiettivo, desiderio. Non un oro a caso, visto che la 32enne di La Salle ha vinto le ultime quattro combinate di Coppa (la specialità nel circuito non si disputava da tre anni: Crans Montana 2020). E il modo migliore per togliersi gli ultimi dubbi e proiettarsi fino a Milano Cortina 2026, i Giochi di casa dove inseguire davvero l'ultimo traguardo: l'oro a cinque cerchi.
Prima però ha ancora almeno due carte forti: il superG di mercoledì (è favorita, a questo punto) e il gigante della prossima settimana, considerato che l'ha vinto alle finali dell'anno scorso, anche se disputato a Courchevel.

E l'altra Italia? Detto della Goggia (l'impressione è che dovrà giocarsi il tutto per tutto in discesa, con prima prova domani mattina), Elena Curtoni fa un buon superG (secondo tempo, anche se poteva rischiare di più nella parte finale) ma poi retrocede come previsto in slalom, mentre Marta Bassino salta nella prima hit mentre stava volando. A tradire la cuneese un'amnesia in un passaggio dalla luce all'ombra, perdendo il tempismo su un dosso e venendo scaricata fuori tracciato. Ci riproverà mercoledì. Brignone permettendo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...