Mariaclotilde con Tardelli porta il fair play all'Onu

L'atleta della Scherma Bergamo è pronta a raccontare la sua storia a New York davanti a cinquemila ragazzi protagonisti di Change The World Model United Nations.
Mariaclotilde con Tardelli porta il fair play all'Onu© ANSA

No, Mariaclotilde non l'avrebbe mai immaginato, quel giorno a Beauvais, Francia, teatro della gara di Coppa del Mondo Under 20 di spada. Mariaclotilde Adosini, 18 anni, bergamasca di Barzana, studentessa del quinto liceo scientifico Maironi da Ponte di Presezzo, atleta della Scherma Bergamo, non avrebbe mai immaginato che, un mese dopo, avrebbe raccontato la sua storia a New York, nel Palazzo di Vetro dell'Onu, davanti a cinquemila ragazzi protagonisti di Change The World Model United Nations. Spiega l'Associazione Diplomatici, ong promotrice: "Change the World Model UN New York è il più prestigioso tra tutti gli eventi legati al CWMUNWorld Program: vi prendono parte più di cinquemila studenti provenienti da 142 Paesi. Tutti lavorano in qualità di ambasciatori rappresentando gli Stati membri delle Nazioni Unite. L’intervento di ospiti internazionali di primissimo piano della politica e della diplomazia mondiale, fanno del CWMUN di NYC il più prestigioso forum internazionale, dove i giovani possono affermare le proprie idee nel costante rispetto delle posizioni e convinzioni altrui. Change the World vuole affermare un modello di sviluppo sostenibile del pianeta fondato sui valori della democrazia e della tolleranza, contribuendo alla formazione consapevole dei leader di domani". Fra gli invitati al Palazzo di Vetro, per parlare dei valori dello sport insieme con Zbigniew Boniek vicepresidente dell'Uefa e Paolo Scaroni, presidente del Milan, figura Marco Tardelli, la cui fama sportiva sovrannazionale di Eroe Mundial '82 sfida il tempo e l'ha portato a diventare anche Goodwill Ambassador, ambasciatore di buona volontà dell'Onu. È stato proprio Marco a volere con sé Mariaclotilde che, un mese fa, rifiutò la vittoria scaturita da un errore arbitrale, risalì in pedana per affrontare di nuovo la francese Juliette Baudinot e perse, ma vinse l'oro del fair play. Fra l'ovazione del pubblico, Mariaclotilde venne premiata da Laura Flessel, leggenda della scherma transalpina ed ex ministra dello Sport. "Ho fatto ciò che la scherma mi ha insegnato - si è schermita la bergamasca (e il gioco di parole s'impone) - In quel momento contava scegliere quale fosse l'azione moralmente più giusta da fare. Nonostante potesse sembrare facile accettare la vittoria già proclamata, ho sentito che tornare in pedana per ridisputare quell'ultimo minuto, sarebbe stato più corretto nei confronti della mia avversaria, nel rispetto del nostro sport. Ho perso, pazienza. Lo rifarei ancora, perché la natura di questa scelta è dovuta agli insegnamenti ricevuti dalla mia famiglia, dalla mia sala scherma e in particolare dal mio maestro Francesco Calabrese». Invitando Mariaclotilde sulla ribalta mondiale dell'Onu, Tardelli ha fatto la cosa giusta al momento giusto nel posto giusto. Lo sport dispone di una formidabile cassa di risonanza mediatica: Marco la usa "per trasmettere ai giovani quegli stessi valori che mi hanno animato e dovrebbero ispirare anche le azioni della politica e della istituzioni. Essere Goodwill Ambassador è un ruolo che mi appassiona ogni anno di più: mi mette nella posizione privilegiata di essere promotore del rispetto del prossimo. Sono convinto da sempre che lo sport, se ben veicolato, sa essere un divulgatore ineguagliabile di valori quali l’unione, la solidarietà e l’inclusione". Parole sante. Mai smettere di credere che un altro mondo sia possibile. Anche con una stoccata di fair play.

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