Atletica, Ceccarelli: "Do gas come Bagnaia col ritmo rap di Lazza"

Intervista alla rivelazione della velocità azzurra: "Sì, ho battuto due volte Jacobs ma sui 100 sono fermo a 10”45 e devo conquistarmi i Mondiali"
Atletica, Ceccarelli: "Do gas come Bagnaia col ritmo rap di Lazza"© BARTOLETTI

L’ appuntamento con Samuele Ceccarelli era fissato alle tre del pomeriggio al Campo di atletica intitolato a Falcone & Borsellino a Pietrasanta (Versilia) a due passi dal mare, circondato dalle Alpi Apuane che lo difendono dalle intemperie. Samuele Ceccarelli è l’uomo che ha trafitto due volte il campione olimpico Marcell Jacobs: agli Assoluti e agli Europei indoor sui 60 metri. È in perfetto orario. Abbastanza inusuale tra gli sprinter. «Arrivo da Massa, esordisce Samuele, dove vivo con i miei genitori, 20 minuti di auto, e tutti dal lunedì al venerdì vengo ad allenarmi dalle 15 alle 18, il sabato solo il mattino. Non ho cambiato nulla nei miei allenamenti, nonostante l’oro europeo, iI cosiddetto lavoro bi-giornaliero che molti velocisti attuano non è ancora contemplato».

Qualora si svegliasse e le dicessero che i titoli italiani ed europei sui 60 metri indoor sono stati tutti un sogno?

«Lavorerei alacremente per tramutarlo in realtà».

Ha battuto due volte Jacobs, si ricorda quando l’aveva incontrato in precedenza?

«Nel 2018 in Toscana e a Rovereto nella finale dei 100 nei 2021 agli Assoluti. Marcell vinse in 10”01, io arrivai, quinto, in 10”45 ancora il mio personale».

Come sono i rapporti con Jacobs e gli altri velocisti?

«Sono improntati alla massima cordialità sia durante gli allenamenti che dopo, in maniera particolare con Lorenzo Patta con il quale ho diviso molta attività a livello giovanile».

Ci racconta la sua giornata tipo?

«La sveglia suona alle 8. Non frequento l’Università (giurisprudenza, ndr), sono a metà del guado per quanto riguarda gli esami, studio da casa (il padre è avvocato, con uno studio in proprio). Nel pomeriggio sono sempre al campo. La sera di certo sono abbastanza stanco per uscire».

Dopo il titolo italiano ad Ancona cosa aveva sognato per Istanbul?

«La finale, non di certo l’oro. Per questo mi sono messo le mani nei capelli quando ho visto il risultato sul tabellone».

Ripercorriamo la sua stagione.

«Prima dei due successi (Italiani ed europei) avevo siglato un 6”61 (Ancona 15 gennaio, ndr), poi un 6”65 a Sabadell e Berlino dove ho chiuso in 6”58».

Hobby particolari?

«No, seguo la musica, sogno un impianto da fare impallidire chiunque in casa, in ogni stanza, fino al bagno. Amo qualsiasi tipo di musica moderna, compreso il rap, specie quello del milanese Lazza».

Segue altri sport?

«La MotoGP, in particolare Bagnaia e Quartararo. Non mi perdo, se posso, una gara».

Il calcio?

«Sono tifoso della Juventus».

La stagione all’aperto incombe. Dove farà il suo esordio?

«Il 2 giugno al Golden Gala di Firenze nei 100. Devo migliorare il 10”45. Poi Vedremo. Agli Assoluti in programma a Molfetta di fine luglio, non voglio mancare».

E i Mondiali?

«Intanto occorre fare il minimo: 10”00. Oppure ci si entra grazie al ranking. Per ora mi accontento di pensarci».

A fine mese parteciperà al raduno per la 4x100?

«Certamente, ci sono stato anche nel primo. Non ho mai provato un cambio, ho assaporato l’ottimo clima che si respira».

Vola basso Samuele, che fa della semplicità una delle sue caratteristiche. Il tipico ragazzo della porta accanto, conclusa la chiacchierata inizia ad allenarsi sotto lo sguardo del tecnico Marco Del Medico: stretching, balzi, ostacoli bassi, salti lungo e triplo da fermo. Allunghi e chiusura con 5 ripetute sui 200. Un pomeriggio di lavoro, con i ragazzini (tanti) che da lontano osservano.

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