"L'Italia non si metta dalla parte sbagliata della storia"
Sinora, il comportamento del Lord inglese nell’intera vicenda è stato eufemisticamente urticante. Come dimenticare i suoi stizziti commenti in calce alla sentenza di Bolzano? «L’Italia non si metta dalla parte sbagliata della storia. La decisione del Tribunale italiano è stata basata su quelle che possono essere meglio descritte come teorie di manipolazione inverosimili. Non voglio che l’atletica leggera italiana venga contaminata. Spero solo che la gente riconosca che questa è una questione importante e che la storia non sarà gentile». Qui, se c’è uno che si è messo dalla
parte sbagliata della storia, è il signor Coe. È nei suoi confronti che “la storia non sarà gentile”, se non coglierà l’occasione per recuperare la faccia che ha perduto. Sulla base del “sostanzioso aiuto” portato da chi smaschera
violazioni delle regole antidoping (punto 10.7.1 del codice Wada), la squalifica di Schwazer può essere ridotta sino al 75%, poiché la testimonianza dell’olimpionico è risultata determinante ai fini della squalifica a vita di un tecnico
accusato di doping reiterato.
Schwazer, la presa di posizione di Pechino
La presa di posizione dell’olimpionico di Pechino risale addirittura a due anni fa, eppure, in questo enorme lasso
di tempo, nulla è cambiato. L’agenzia mondiale antidoping e l’Aiu (Athletics Integrity Unit), il comitato etico della federazione mondiale, continuano a perdere tempo, seguitando a rimandare quantomeno una riduzione della squalifica anche del venti per cento, che permetterebbe a Schwazer di partecipare ai Giochi cimentandosi nella gara dei 20 km. Il che costituirebbe un atto di giustizia, sia pure molto parziale e molto tardivo, dopo l’indecente persecuzione subita da sette anni a questa parte. Un autentico accanimento, come l’ha giustamente defi nito Giovanni Malagò, capo dello sport italiano e membro del Comitato Olimpico Internazionale, non esattamente un circolo dopolavoristico. Senza dimenticare che il 31 marzo 2021, con una risoluzione all’unanimità, primo firmatario l’onorevole Daniele Belotti,
la Commissione Cultura, Istruzione e Sport della Camera, alla presenza dell’allora sottosegretaria allo sport, Valentina
Vezzali, impegnò il governo «ad adottare iniziative, per quanto di competenza e nel rispetto dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, affinché siano individuati strumenti idonei a verificare le condizioni per la partecipazione
di Alex alle Olimpiadi». La World Athletics ha fatto orecchie da mercante e Schwazer ha perso anche i Giochi di Tokyo. Ora le condizioni per marciare a Parigi, ci sono. Sveglia, Coe: la campana dell’ultimo giro sta suonando.