«Marciare nella mia regione sarebbe stato entusiasmante, ma per evitare guai peggiori, ho deciso di non esserci nell’ouverture dei campionati italiani». Così Massimo Stano, pugliese di nascita, annuncia il suo forfeit alla tre giorni di gare che si apre oggi nella sua Puglia, a Molfetta (Bari).
Il campione olimpico e mondiale di marcia è alle prese con un problema al gluteo sinistro, il risultato della risonanza: lieve infiammazione, pertanto nulla di grave ma meglio restare ad allenarsi, curarsi. Il punto della situazione l’allievo di Patrick Parcesepe ad ogni buon conto pronto a esprimerlo. «A Budapest (Mondiali dal 19 al 26 agosto, ndr) sarò in gara sia sulla 20 km che sulla 35 km. La distanza più breve il giorno d’apertura, la prima gara in assoluto, quella più lunga il 26 agosto. Sto lavorando molto specie sulla 20 km visto che il prossimo anno alle Olimpiadi di Parigi per la nostra disciplina ci sarà solo quella gara oltre a un’inopinata staffetta».
Quali sono gli avversari che teme di più a Budapest?
«Nella 20 km dello scorso anno a Eugene (Mondiali, ndr) i primi due posti furono dei giapponesi Yamanishi e Keda, nella 35 che ho vinto alle mie spalle è arrivato Kawano, figlio del Sol Levante pure lui. Sono i giapponesi gli atleti che temo di più specie nella 20 km. Entrambe saranno gare difficili, il livello nel mondo si è alzato, quest’anno le mie prime uscite in Coppa non mi hanno soddisfatto molto». A Podebrady sui 20 km vinse Francesco Fortunato, pugliese come Stano, mentre il 31enne di Grumo Appula si è ritagliato un terzo posto.
A proposito di Giochi, cosa pensa della gara sulla distanza di km 42,195 a staffetta uomo-donna?
«Onestamente sono sconcertato da questa novità. Non ho capito affatto come affronteremo la distanza. Mi spiego: parto io e marcio per 10 km, poi cedo il testimone ad Antonella Palmisano, almeno lo spero, visto che si allena tutti i giorni con me e che ora sta andando bene, dopo tutti guai fisici che ha passato. Antonella viaggia per altri 10 km. Nel frattempo, io che faccio? Di certo non posso fermarmi, perché dovrei riprendere il testimone per la terza frazione, poi di nuovo Antonella. Mi pare ancora tutto molto confuso. Speriamo di avere indicazioni al riguardo. Certo non è stata una bella soluzione, prima togliere la 50 km dal contesto olimpico, ora la 35 che ha vissuto per ora solo ai Mondiali».