Medaglia d’oro nel mondiale under 18 con Stefano Zucca e Matteo Mana

L’Italia sale quattro volte sul podio di Chieri. Agli azzurri anche l’argento per Simone Ariaudo e il bronzo Matteo Mana e Simone Mana. Patregnani è il nuovo re del singolo della raffa

Se la Croazia ha trionfato al mondiale juniores di Chieri al canto di “oro pro nobis”, l'Italia non è stata a guardare, salendo anch'essa quattro volte sul podio, pur conquistando medaglie diverse, ma oltremodo gratificanti e pregne di soddisfazione. Un oro, un argento, due bronzi, recita il medagliere azzurro, firmato nell'ordine dalla coppia under 18, Matteo Mana-Stefano Zucca (nella foto), dal solista del combinato, l'under 18 Simone Ariaudo, e ancora da Matteo Mana nell'individuale, e dall'under 23 Simone Mana nel progressivo.

Per il commissario tecnico Piero Amerio “Si è trattato di un mondiale bellissimo, sia sotto il profilo organizzativo che comportamentale da parte dei nostri ragazzi. Per quanto concerne i risultati potevamo benissimo arrivare a cinque medaglie, ma non sarebbe cambiato a. E' un ottimo risultato – ha proseguito il citì – se guardiamo il livello tecnico generale e la crescita di alcune nazioni, tipo Turchia, Algeria, Argentina. Ormai occorre giocare sempre al massimo per vincere. Entrando nel merito della nostra prestazione, che dire? La coppia si è espressa ad alto livello per l'intero mondiale, mostrando buona integrazione. A Matteo Mana nell'individuale è mancato un pizzico di esperienza. Non dimentichiamo che ha solo 16 anni. Ariaudo ha pagato un inizio di finale difficile, e non è riuscito a sfruttare le occasioni di recupero concesse. Giacomo Ormellese non è salito sul podio per... mezzo centimetro. Di tanto ha fallito la bocciata decisiva; aggiungerei che nel tiro di precisione non è semplice restare concentrati per 6 giorni in attesa di tre prove. Nelle corse si poteva forse fare qualcosina di più, ma visti i punteggi dei croati... Comunque ribadisco la mia soddisfazione, sia perchè non è facile giocare in casa, dove la pressione esterna è maggiore, sia perchè ho visto caratterialmente l'amalgama del gruppo e la dedizione alla maglia indossata“.

Come lo scorso anno a Martigues, il titolo iridato è arrivato dalla coppia under 18. Stavolta sono stati Matteo Mana, seconda corona mondiale per lui dopo quella di staffetta del 2013 con il fratello Simone, e Stefano Zucca, prima competizione iridata e primo titolo per il portacolori di casa chierese. Superba la loro prestazione dall'inizio alla fine. I loro avversari non hanno mai superato i 5 punti. Il fatto che a disputare la sfida conclusiva sia stata l'Algeria di Cheikh-Arabi, la dice lunga sul progresso tecnico di talune nazioni. Il silver boy Simone Ariaudo è inciampato sulla favola bella che l'ha illuso in vista del rettilineo finale. Lo 0-4 di partenza contro il croato Marin Cubela (due bronzi lo scorso anno a Martigues), non è stato un viatico invitante per l'atleta dell'Auxilium, che, pur sotto di sette punti a metà incontro, ha avuto la forza di recuperare, ma non quanto basta per coronare il primo sogno iridato. Matteo Mana ci ha provato anche da solista. Sul quinto ostacolo, quello della semifinale, si è fatto superare al fotofinish dal francese Alves Perreira, con un eloquentissimo 9-8.

Le prove veloci, affidate quest'anno agli under 23, ci hanno regalato soltanto il bronzo di Simone Mana, protagonista nel progressivo, ma ci lasciano la certezza che solo un paio di bocciate o qualche centimetro in più hanno diviso Simone Mana-Simone Carrù e Giacomo Ormellese, dai podi della staffetta (record mondiale u23 per i croati Brnic-Milicevic con 59/61) e del tiro di precisione.

CAMPIONATI NAZIONALI RAFFA

È il ventiseienne Federico Patregnani dell’Ancona 2000 il nuovo campione d’Italia individuale di categoria A della raffa, che succede nell’albo d’oro al perugino Roberto Castrini. L’alfiere dell’Ancona 2000 ha superato di slancio ogni ostacolo, conquistando inoltre l’automatica promozione in A1, nella quale aveva già militato per tre stagioni nel recente passato. E’ stato questo il verdetto di maggior spicco scaturito al termine di 12 combattutissimi tornei tricolori andati in scena per il secondo anno consecutivo a Brescia, con ben 1072 atleti ai nastri di partenza. 

“Oggi si è materializzato per me il vecchio adagio del non c’è due senza tre, visto che avevo già vinto il titolo italiano negli allievi e negli under 23 – commenta senza scomporsi più di tanto il neo campione -  mettendo così la classica ciliegina su una stagione nel corso della quale ho già vinto con la mia squadra il campionato di serie A, un Circuito Fib e tre gare nazionali”. Per quanto riguarda l’impresa odierna egli ammette onestamente che “tutto è risultato assai più facile del previsto, avendo corso l’unico vero pericolo negli ottavi contro il perugino Alfio Berrettoni, che mi ha tenuto testa fin sul dieci pari”. E conclude ricordando che “la finale è stata tutta in discesa (12-3, ndr) non avendo praticamente sbagliato a, mentre il mio avversario Giovanni Scicchitano ha sbagliato alcune bocciate determinanti”.

La Lombardia, dopo l’abbuffata della settimana precedente ai tricolori femminili di Perugia, si è ripetuta anche in campo maschile, conquistando ben cinque titoli, due dei quali in categoria A. Fra le coppie si sono imposti i regolarissimi Paolo Proserpio (già campione Allievi nell’88) e Gianluca Menghini del Ponte Mezzago, i quali,  dopo avere superato per 12-10 i comaschi Marco e Massimo Adoni in semifinale, hanno avuto una partenza sprint contro Luca e Moreno Capponi della Sambucheto, tanto da portarsi in cinque mosse sul 7-0. A questo punto c’è stato un timido abbozzo di reazione da parte dei due maceratesi, che dopo avere racimolato 3 punti in altrettante mani, si sono arresi definitivamente di fronte alla netta superiorità dei due monzesi. 

Dal canto suo il blasonatissimo Roberto Antonini, che vanta in carriera 2 titoli mondiali a squadre, 3 Coppe Italia e 9 scudetti tricolori, si è confermato un autentico specialista della terna, centrando questo titolo per la quarta volta; la seconda insieme a Giorgio Bramati e Roberto Turuani dell’Alto Verbano, unici peraltro ad essersi riconfermati insieme a lui campioni sempre sulle stesse corsie del bocciodromo comunale Mompiano di Brescia, stipato in ogni ordine di posti. In finale la terna varesina, dopo una partenza lampo, ha tenuto sempre a debita distanza i pesaresi Roberto Giacomoni, Davide Palazzini e Andrea Muratori della Lucrezia, concludendo vittoriosa per 12-7. Le operazioni di questa manifestazione, ben curata in ogni minimo dettaglio dallo staff del presidente Roberto Goldani, sono state dirette dall’arbitro nazionale Pietro Novara di Trapani. 

Le altre maglie tricolori se le sono meritate, nella categoria B l’individualista Cavalieri (Villa Potenza, Macerata), la coppia Nocchi-Pieggi (Cerbara, Perugia) e la  terna Mochetti-Minni-Venturini (Trevana, Perugia); nella categoria C l’individualista Tonnicchi (C.B. Orbetello, Grosseto), la coppia Toso-Garini (Voltese, Mantova)e la terna Sinibaldi-Baccolo-Ferrari (Benaco Dancelli, Brescia)e nella categoria D l’individualista Checchin (S.B. Zelarino, Venezia), la coppia Di Marino-Duò (Risorgimento, Milano)e la terna Griggio-Nalin-Stefani (Antenore Primavera, Padova). Ha diretto Pietro Novara di Trapani.

EUROPEO FEMMINILE PETANQUE

Turchia amara per le azzurre che hanno partecipato al Campionato Europeo femminile di petanque che si è svolto a Mersin. Al termine delle cinque partite del swiss sistem, l’Italia si è piazzata al secondo posto dietro la Francia, prima con cinque partite vinte. Per le azzurre quattro vittorie ed un passo falso contro il Belgio. Nella fase successiva, quattro poule da quattro, le azzurre superavano agevolmente la poule battendo la Russia e il Belgio arrivando così nei quarti di finale dove le aspettava la Germania. Le premesse erano buone e per l’Italia sarebbe stata l’occasione di prendersi la rivincita degli Europei di Lubiana 2010 quando furono proprio le tedesche a negarci il podio in una rocambolesca e sfortunatissima partita. Ma non è andata bene. Anche quest’anno purtroppo la Germania ci ha tagliato la strada, stavolta con merito, con una partita impeccabile mentre le italiane hanno giocato un pò sotto tono.

 Il titolo a squadre lo ha conquistato la Spagna che nei quarti ha liquidato la Francia per 13-9, in semifinale battuto la Germania 13-1 e in finale ha strappato il titolo alla Danimarca in un’avvincente partita, dove sull’11-9 a loro favore le danesi, con punto in terra e due bocce in mano, non sono riuscite a chiudere la partita. Ne hanno approfittato le spagnole con quattro carreaux: 13-12. La Danimarca in semifinale aveva avuto al meglio sul Belgio per 13-8.

La Coppa delle Nazioni, gara riservata alle perdenti del swiss sistem, ha visto prevalere la quadra del Monaco sulla Svezia per 13-5; medaglia di bronzo per Svizzera e Lettonia.

Nel tiro di precisione Il titolo è andato ancora alla Spagna con Yolanda Mattarranz che in finale ha battuto la francese Audrey Bandiera con uno stretto 41 a 40. Terzo posto per Norvegia e Belgio. L’Italia, con Laura cardo, non si è purtroppo qualificata per le finali.

COPPA ITALIA GIOVANILE PETANQUE

La Coppa Italia Giovaniledella petanque è stata vinta dal team di Cuneo con Andrea Chiapello, Emanuele Galliano, Guido Rinaudo, Nicolas Rei e Patrik Canavese. Posto d’onore per i ragazzi di Imperia, in campo anche con due nazionali, Saverio Amormino e Simone Bertone.

GARA NAZIONALE VOLO

Successo della Perosina nella tradizionale Coppa Città di Asti del volo (80 formazioni, arbitro Aluffi) con Simone Nari, Alessandro Longo, Alberto Cavagnaro e Michele Data che hanno sconfitto per 13-1 in finale La Familiare di Giuseppe Pozzi, Pier Giorgio Lanza, Giorgio Pasquin e Adriano Prando. Sul terzo gradino Auxilium e Brb.

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