Pastre, capitano della Perosina: puntiamo allo scudetto

Nella 10a giornata serie A del volo la Perosina supera nel big match la capolista ed ora guarda lontano. La Pontese colleziona un altro pareggio e si sfila dalla classifica dei piani alti

Cose importanti sono avvenute alla decima del massimo campionato del volo. La Signora in rosso è stata violentata in casa della Perosina e sul tetto della classifica tornano a sventolare due vessilli; la Borgonese ha sottratto mezzo bottino alla Pontese ed è rimasta sul treno dei desideri in compagnia del Masera, corsaro nella tana del Ferriera. Alza il calice l'orgogliosa Val Merula per aver spezzato rabbiosamente la catena che la teneva legata al palo della sterilità: finalmente ha partorito il primo punto.

Le due “grandi” hanno incrociato i ferri di una sfida pregna di aspettative. A rispondere all'appello è stata la truppa di patron Data, aggredendo la giornata della verità con la piena consapevolezza dei propri mezzi. Gli accenti formidabili di Gigi Grattapaglia e il fattore campo hanno scalfito il diamante del blocco Brb. L'effetto è stato subito dirompente: in quattro prove, quelle iniziali, le file ospiti sono state messe a soqquadro dai perosini. Come sottolinea Carlo Pastre (foto), capitano della Perosina: “ Siamo partiti bene. Sia con Nari da solista, che la coppia Cavagnaro-Grattapaglia e la quadretta. Carrera è riuscito a strappare il pari nel combinato con quattro bocce nel cerchio decisive nel finale. Andare alla fase centrale in vantaggio per sette a uno ci ha fatto intuire sviluppi positivi. Purtroppo, seppur per poco, siamo stati costretti a cedere l'intero bottino delle corse, ma presentandoci al terzo turno ancora con quattro lunghezze di vantaggio è servito ad accrescere la concentrazione. Alla fine ne abbiamo ancora vinto tre su quattro con pieno merito. Un grande Melignano, messo alle strette da Carlo Ballabene, ha risposto in maniera perfetta, rasentando il cento per cento”. Troppo brava la Perosina o meno brava la Brb? Pastre sintetizza: “Direi che alla nostra bravura è corrisposta una Brb un gradino sotto le aspettative; poi aggiungerei le difficoltà insite nei nostri campi, più lisci  e più adatti alle nostre bocce. ”Ora il crogiuolo di sensazioni ribolle e la pentola del tifo borbotta in prospettiva finale scudetto. Il capitano non si sbilancia, ma ammette: “L'entità di questo successo ci consente di credere che ce la possiamo giocare fino in fondo; rafforza la convinzione di poter mettere in difficoltà qualunque squadra. Poi è chiaro che una finale può nascondere sorprese. Eravamo partiti con l'obiettivo del secondo posto; ora possiamo giocarci il primo, anche se le ultime quattro partite celano insidie. La Pontese ? Bè, perdere Koziek e non poter disporre subito di Janzic... è un po' come se noi dovessimo rinunciare a Grattapaglia.”

A proposito di Pontese, se il torneo chiedeva verifiche, gli uomini del tecnico Scarpat non sono riusciti a scoperchiarle, brandendo tutt'altra continuità ed efficacia di manovra che ha sempre contraddistinto il team trevigiano. A Borgone ha evitato il capitombolo grazie soprattutto ai sei punti racimolati nella parte centrale del confronto che le hanno consentito di capovolgere lo svantaggio iniziale e presentarsi al turno conclusivo avanti di due lunghezze. Ovviamente si frega le mani la squadra del  tecnico Nurisso, esaltata soprattutto dai punti colti dall'ex Koziek (tre), Capello (quattro), Cavallo (tre), Matteo Mana (tre) . Il pari d'oro le permette di non farsi superare da Masera le cui velleitarie aspirazioni sono state anch'esse rilanciate dal pareggio conseguito con la Pontese una settimana prima.

Dopo Mauro Bunino, è stato il ruggito di un altro leone, Massimo Griva, a trascinare al quarto successo un Masera sempre più convinto di poter dire la sua in chiave playoff. Sui campi della Ferriera, il suo Max è riuscito a regalarle sei punti, prima in staffetta con Bunino, poi da solo nel progressivo e infine in terna con Cicchero e Ragozza. Ma tutta la formazione ossolana ha affrontato il match a muso duro, incurante del parziale negativo di 2-6, e certa del recupero nella fase centrale (9-7). I torinesi a quel punto non sono riusciti a far valere il fattore campo, vincendo una sola prova su quattro.

Cin cin Val Merula. Il club ligure di Andora ha indossato il vestito buono per una giornata di gala. Incurante di doversi adattare allo scomodo panno del materasso a molle, ha finalmente cancellato lo zero in classifica, respingendo il tentativo del Gaglianico, turno per turno: pari nel primo, pari nel secondo, pari nel terzo.

 

SERIE B e FEMMINILE VOLO

 

Battute calde per i gironi occidentali del campionato cadetto a una giornata dal termine. Il pareggio fra le capolista La Capannina e Nitri Contoz consente loro di ipotecare i playoff (com'è noto vi partecipano le prime due formazioni dei rispettivi gironi, più la vincente lo spareggio fra le terze ). L'altro pari, quello fra Pozzo Strada e Auxilium, toglie a quest'ultima una fetta di speranze, ma l'aritmetica potrebbe riservarci scenari diabolici, e molto dipenderà proprio dal club saluzzese che deve recuperare il match con La Capannina e affrontare l'Aostana. Nel gruppo B la genovese Abg ha raggiunto in anticipo i playoff. Restano bilicanti le altre posizioni, legate agli esiti dell'ultima giornata: alla Beinettese basta un pari casalingo, mentre soltanto la vittoria permetterebbe alla Calvarese di raggiungere la terza poltrona utile allo spareggio. La Novese giocherà con un orecchio teso a Calvari. E' più lunga la strada per il girone C dove ci sono ancora otto punti in palio, ma le prime della classe, nell'ordine Quadrifoglio, Belluno, Noventa e Canova, paiono intenzionate a non cedere terreno e soltanto gli scontri diretti sceglieranno le tre finaliste.

Nel campionato femminile anche La Boccia Carcare ha brindato al primo successo, evidenziando l'equilibrio esistente nel girone Ovest (Auxilium 4, Assunta, Rosta e Carcare 2, Centallese 0). Il debutto del gruppo orientale ha subito consegnato alla Buttrio il bastone del comando.

 

GARE NAZIONALI RAFFA

Mentre il massimo campionato si è concesso un turno di riposo, il calendario tradizionale della raffa ha proposto quattro gare nazionali, tre delle quali ubicate in Emilia-Romagna. Ad aprire le ostilità è stata quella reggiana di Casalgrande, riservata a 104 coppie di categoria A1 e A, alla quale ha fatto seguito quella di Carpi, che ha mobilitato ben 436 terne di categoria A, B, C, D. A sua volta la bocciofila Pistrino di Perugia ha registrato l’adesione di 377 coppie dello stesso rango, mentre la Persicetana di Bologna ha fatto da vetrina a 81 atlete. Tirate le somme, balza all’occhio un numero di adesioni pari a 2351, che conferma la vitalità di questo sport che non perde colpi neppure di fronte al generale inverno.

Ad ergersi di una buona spanna su tutti sono stati G. Luca Monaldi e Gaetano Miloro del Montegridolfo, che, dopo aver fatto razzia in terra reggiana, si sono ripetuti dopo ventiquattro ore nel perugino. Nella 36a Piastrella d’Oro, dopo che Ricci-Mussini avevano sconfitto nei quarti Gianluca Formicone e Mirko Savoretti per 12-7, tutto faceva presagire che non vi sarebbero più stati seri ostacoli per i due bresciani, che invece sono crollati in finale di fronte alle infallibili bordate e ai millimetrici accosti dei due scatenati riminesi, uscendo sconfitti per 12-6. Terzi e quarti Scicchitano-Mazzoni e Turuani-D’Alterio. Giusto il tempo di spostarsi a Perugia ed ecco che la marcia vincente di Monaldi-Miloro è proseguita senza intoppi fino alla finale, nella quale sono poi stati messi a dura prova da una coppia di categoria D composta dai sorprendenti perugini Giovanni Fiorucci e Omero Urbani della Mantignana, da loro superati soltanto al fotofinish e dopo avere corso qualche rischio di troppo. Terzi e quarti sono giunti Falchi-Fioroni della Clitumno di Perugia e Violini-Pagliari della Cagliese di Pesaro Urbino.

E’ finita allo sprint quasi allo scoccare della mezzanotte anche l’affollatissima gara a terna della Dorando Pietri, che, oltre alla precisione, ha premiato la resistenza di chi è riuscito a superare indenne tanti turni eliminatori dopo ben 15 ore di gioco. Alla fine l’hanno spuntata i modenesi Maurizio Marassi, Davide Bortolani, William Ascari del Cavallino (cat.B) contro i felsinei Marco Luccarini, Paolo Corradin, Paolo Bolognesi della Sanpierina (cat.A), grazie ad un colpo di reni che li ha portati da 10-11 a 12-11. Terzi e quarti Gallus-Tozzini-Zecchi della Scandiccese di Firenze e Toma-Manara-Vignoli della Trem Osteria Grande di Bologna.

Elisa Luccarini della Conad si è aggiudicata alla Persicetana il 10° Trofeo Banca Popolare Emilia Romagna, rimontando la bolognese Giordana Giannelli da 4-9 a 12-9, grazie alla maggiore freddezza dimostrata nel momento cruciale della gara. Per la reggiana si tratta del secondo successo dopo quello dei primi di gennaio all’Orobica Slega di Bergamo, società di appartenenza della terza classificata Stella Barcella, che ha preceduto a sua volta la diciannovenne Nicole Brugnera della Cortesissima di Treviso.

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