Ciclismo «Pantani ucciso da un cocktail di farmaci e droga»

È quanto sostiene il medico legale della nuova indagine in un rapporto citato dall'agenzia France Press
RIMINI  - "Non sono emersi elementi tali da ipotizzare concretamente una assunzione sotto costrizione". Lo sostiene il prof.Franco Tagliaro, consulente della procura di Rimini nella nuova inchiesta sulla morte di Marco Pantani per omicidio volontario. Il ciclista non fu ucciso, morì per un mix di antidepressivi e cocaina come scrive il consulente del Pm, come riporta il Corriere Romagna. Nessuna aggressione, nessun omicidio emerge dalle evidenze scientifiche e dalle risposte di Tagliaro ai quesiti del procuratore Paolo Giovagnoli.

LE IPOTESI - Insomma bocciate le ipotesi "probabilistiche" del professor Francesco Avato allegate all'esposto della famiglia Pantani presentate dall'avvocato Antonio De Rensis. Tagliaro va oltre e lascia aperta l'ipotesi del suicidio, è possibile che Pantani abbia deliberatamente scelto di uccidersi con droga e medicine. Tagliaro intende approfondire il grado di interazione con la cocaina che hanno avuto i farmaci antidepressivi triciclici e lo farà in laboratorio nelle prossime settimane. Il consulente sospetta apertamente che nel decesso per droga possa aver avuto un ruolo "una assunzione eccessiva di antidepressivi" forse presi proprio con "finalità autosoppressive".


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