© www.imagephotoagency.itPARIGI (FRANCIA) - «Non sono d'accordo con la decisione presa dalla giuria, che mi ha estromesso dal Tour de France. Non posso fare altro che rispettare la decisione della giuria, ma non sono d'accordo, questo voglio sottolinearlo. Credo di non aver fatto nulla di male in volata. È stato uno sprint folle, certo, ma non è il primo e sono sicuro che non sarà nemmeno l'ultimo. Mi dispiace molto per l'incidente occorso a Mark Cavendish, gli auguro un pronto recupero». Così Peter Sagan, in una conferenza stampa improvvisata davanti all'albergo che ha ospitato la Bora Hansgrohe, la sua squadra, a Vittel, dove ieri si è conclusa la 4ª tappa. «La caduta di Cavendish? Quando ho allargato il gomito, lui già stava cadendo», ha aggiunto il campione del mondo, che ieri è stato cacciato dalla corsa a tappe francese. La Bora, intanto, ha esibito un video che scagionerebbe il corridore slovacco, confermando la spiegazione. «Mentre sprintavo non sapevo che Cavendish fosse dietro di me, stavo cercando di prendere la ruota di Kristoff e lui è arrivato sulla mia schiena, non ho avuto il tempo di reagire. Si è infilato fra me e la transenna». Mark Cavendish, il giorno dopo la caduta che ha provocato il suo ritiro, ha raccontato di avere avuto tanta paura. «C'era solo una pozza di sangue sull'asfalto, a quel punto ho pensato di morire lì, sulla strada. I miei compagni di squadra mi hanno aiutato a rialzarmi e per fortuna sono addirittura riuscito a risalire sulla bici». Poi, sulla decisione di escludere Sagan dalla corsa, ha aggiunto: «Ci vuole molto coraggio per prendere una decisione del genere... Per eliminare il campione del mondo in carica. Il suo gomito alto? Non so se fosse o meno intenzionale, però gli ha fatto onore venire nel nostro pullman a chiedere scusa. Alla fine è triste sapere che siamo entrambi fuori dal Tour».