Mohoric rivuole la Sanremo: "Pogacar e Van der Poel sono umani"

Domani la Classicissima: le ambizioni dello sloveno vincitore due anni fa
Mohoric rivuole la Sanremo: "Pogacar e Van der Poel sono umani"© /Agenzia Aldo Liverani Sas

Ci sono corridori che spiccano. Per atteggiamento, coraggio, tecnica, voglia di fare e dire quello che vogliono e pensano. Matej Mohoric è tutto questo e molto di più. Un atleta sopra la media con un’attitudine fuori dagli schemi. Lo sono i suoi attacchi e le sue vittorie, lo sono i suoi gesti e le sue parole. Lo sloveno, classe 1994, sarà al via domani della sua ottava Milano-Sanremo. Quella del 2022 sarà sua per sempre, grazie ad un attacco nella discesa dal Poggio reso possibile solo grazie alla sua abilità e all’intuizione di una sella telescopica - tipica per gli amanti del fuoristrada come lui - per un miglior controllo della bici. Capitano della Bahrain-Victorious, è uno dei grandi outsider della corsa, oltre l’atteso e annunciato braccio di ferro tra Tadej Pogacar e Mathieu Van der Poel.

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La vittoria in Spagna, la prestazione solida alle Strade Bianche e ora le Classiche: come valuta il suo avvio di stagione?
«Mi sento sempre meglio, molto più rispetto alle prime corse. Mi mancava un po’ l’aspetto della gara, la tensione e la lotta per le prime posizioni. Mi sento sicuro dei miei mezzi».

Il suo legame con l’Italia è fortissimo, ribadito a suon di vittorie: Mondiale a Firenze 2013, tappa di Gualdo al Giro 2018, Sanremo 2022, Mondiale Gravel 2023.
«Ho ricordi dell’Italia sin da quando ero bambino, da quando ho iniziato a correre in Slovenia. Ho corso da voi per anni, sono passato professionista con una squadra piena zeppa di italiani (la Cannondale, ex Liquigas, ndr). Per me è una seconda casa».

Ha già battuto Pogacar e Van der Poel alla Sanremo. È la dimostrazione vivente che anche loro sono umani come tutti?
«Quell’anno c’era pure Van Aert, che stavolta non ci sarà! Batterli è sempre difficile, ma la Sanremo è una gara strana. È una Monumento, tutti vogliono stare davanti ma il percorso non è selettivo come quello di un Fiandre o una Roubaix, dunque è meno difficile stare al loro livello. Ho già vinto a Sanremo, sento di avere le idee ben chiare e so cosa voglio fare. Abbiamo una squadra motivata che farà di tutto per stare con me al momento giusto nel posto giusto. Anche loro, Pogacar e Van der Poel, sono umani e sbagliano. A livello fisico hanno qualcosa di più, ma non è un margine impossibile da recuperare».

In stagione ha già vinto alla Valenciana con un attacco in discesa, come alla Sanremo. L’adrenalina vale il rischio dei suoi attacchi?
«Per me è quasi normale. A parità di rischi, riesco ad andare più veloce degli altri. La Sanremo però non è la Valenciana, ci saranno tutti i migliori e anche loro sanno difendersi in discesa. Nel 2022 sono riuscito a vincere anche perché chi mi inseguiva ha sbagliato qualcosa. Poi quella del Poggio è una discesa particolare, la finisci e sei al limite. Ti devi gestire in maniera intelligente, non è una discesa dove riesci a recuperare».

Con la sella telescopica ha sorpreso tutti nel 2022: quanto la appassiona la ricerca tecnologica nel suo lavoro?
«Se non hai le gambe, devi avere qualcos’altro per vincere. Io finisco spesso in top 10, ma a volte mi manca qualcosa per eccellere. Per questo sto attento ai dettagli. So che per qualcuno al mio livello possono fare la differenza. Il nostro sport va sempre più in questa direzione, più tecnica e scientifica».

Tra pochi mesi sarà il primo anniversario dalla scomparsa di Gino Mader (corridore svizzero scomparso dopo una tragica caduta al Giro di Svizzera 2023, ndr): pedalare fa bene al ricordo della vostra amicizia?
«Abbiamo, come squadra, avuto l’occasione di ripensare a tutto quello che facciamo. La sua tragedia ci ha unito, abbiamo rivalutato lo sport che amiamo ma alla fine abbiamo deciso che è così che deve andare. Gino vorrebbe che continuassimo a fare quello che sappiamo. Adesso sono ancora più fiero dei miei successi, più motivato a fare del mio meglio. A volte, quando sono a tutta, penso a Gino».

Ciccone si allena Oltre la Sanremo, Giulio Ciccone ha ricominciato ad allenarsi dopo l’operazione al soprassella. Nelle prossime settimane l’abruzzese con la sua Lidl-Trek stilerà il nuovo programma stagionale che, però, non contemplerà il Giro d’Italia.

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