Philipsen, il jet della Milano-Sanremo lo manda Van Der Poel

Il campione del mondo offre il suo fondamentale aiuto al compagno nel finale. Matthews battuto per pochi centimetrj
Philipsen, il jet della Milano-Sanremo lo manda Van Der Poel© LAPRESSE

Ci si può gustare un capolavoro iniziando dalla fine? Si parte dall'adrenalina, dagli abbracci, dal cuore che batte all'impazzata dopo uno sforzo di oltre sei ore e si riavvolge il nastro, fino agli attacchi e ai sogni infranti sull'asfalto di via Roma fino alla tensione e all'elettricità di Poggio e Cipressa. Sì, partiamo dalla fine. Jasper Philipsen conquista la 115esima edizione della Milano-Sanremo, la sua prima classica Monumento. Una volata lunga, lunghissima del belga - un anno fa secondo alla Parigi-Roubaix -, capace di rimontare e strappare la vittoria per una manciata di centimetri all'australiano Michael Matthews giunto al suo terzo podio alla Classicissima, frutto proibito di una carriera invidiabile a cui continua a mancare l'acuto di una vita. «Avevo sognato questa vittoria. Gare come questa sono il motivo per cui facciamo sacrifici ogni giorno» la gioia mista a consapevolezza di Philipsen, ormai molto più di un semplice velocista, per molti il più forte al mondo in questi anni. Jasper ha esplosività, resistenza e attitudine, oltre a un compagno di squadra che vale un tesoro.

Philipsen, la chiusura di Van der Poel

C'è la gamba - più dello zampino - di Mathieu Van der Poel nel trionfo del suo compagno di squadra alla Alpecin-Deceuninck. È nella chiusura sul tentativo in discesa di Matej Mohoric - ancora lui - dopo aver superato il Poggio, quando i migliori in testa al gruppo avevano capito che sarebbe stato uno di loro a far festa pochi minuti dopo. È, soprattutto, nella risposta violenta e aggressiva al secondo tentativo di Tadej Pogacar - sempre lui - a 900 metri dallo scollinamento del Poggio di Sanremo. Lo sloveno fa il buco, mentre alle sue spalle scatta il panico. È lì che il campione del mondo entra in scena: divora metri e metri e si mette alla ruota del rivale annunciato, prima del rientro alla spicciolata di Pidcock e compagnia per l'arrivo allo sprint più affollato degli ultimi anni. Nell'abbraccio di Pogacar - infine terzo - a Philipsen c'è tutta la sincerità di un'amicizia profonda (rinsaldata da poche settimane anche dalla comune militanza nella scuderia dei procuratori Alex e Johnny Carera, ndr) che non è riuscita a placare la rabbia dello sloveno per la gestione della gara da parte della sua Uae Emirates: «Ogni anno quinto, quarto, terzo. L'anno prossimo non voglio fare secondo, voglio vincere. Sto iniziando a perdere la pazienza» ha tuonato Pogacar in diretta tv

Ganna, la sfortuna

Non è bastato allo sloveno ritoccare il record d'ascesa al Poggio con Van der Poel (5'38"), né far segnare il secondo crono di sempre sulla Cipressa (9'26"): «Ci è mancato qualcosa sulla Cipressa, direi un 10% totale del nostro piano. Non è stata abbastanza dura» il j'accuse dello sloveno, oggi in versione sceriffo nei confronti dei suoi. E dire che è stata la Sanremo più veloce di sempre: 46,113 km/h di media. «Non penso si possa andare più veloce di così, non siamo delle moto» il commento chiaro e conciso di Mohoric Sfogliata la copertina, tanta Italia. Sempre con i migliori Alberto Bettiol, che dopo la Milano-Torino chiude al quinto posto la sua miglior Sanremo in carriera. Coraggioso e in crescita Sobrero, autore di un attacco a poco più di un chilometro dal traguardo - chiuso e imitato senza successo da Pidcock - e infine dodicesimo. Sfortunatissimo Ganna, più che pimpante in testa al gruppo sul Poggio (tempi di Strava alla mano, tra i migliori) ma infine fermato da un problema meccanico. E poi i tanti azzurri in fuga e quelli nel gruppo arrivato a 35" dal vincitore, da Trentin (35 primavere a agosto) fino al neopro De Pretto (22 tra un mese).

Milano-Sanremo, l'ordine di arrivo

1. Philipsen (Bel) in 6h15’44” (media di 46.113 km/h); 2. Matthews (Aus) st; 3. Pogacar (Slo) st; 4. Pedersen (Den) st; 5. Bettiol; 6. Mohoric (Slo) st; 7. Van Gils (Bel) st; 8. Stuyven (Bel) st; 9. Alaphilippe (Fra); 10. Van der Poel (Ned) st.

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