Golf, Italian Pro Tour con Manassero. Undici tornei con vista sull’Open

Il presidente Chimenti (confermato al vertice di Coni Servizi): «Montali contribuirà a riportare i nostri giocatori alla vittoria»
Golf, Italian Pro Tour con Manassero. Undici tornei con vista sull’Open© EPA

TORINO - L'anno uno del golf italiano dopo l'assegnazione della Ryder Cup 2022 inizia dal Golf Club Le Fonti di Castel San Pietro, teatro del primo degli undici tornei 2016 dell'Italian Pro Tour, a cui prenderanno parte anche Matteo Manassero, Crespi e Tadini. Un calendario che comprende prove dell'Alps Tour e dell'Italian Challenge Tour, e che culminerà con il 73° Open d'Italia a Milano dal 15 al 18 settembre con un montepremi da tre milioni di euro. Anche se, come annuncia il presidente federale Franco Chimenti, l'Open presto vivrà un'età molto più aurea: «Dal 2017 l'Open offrirà un montepremi da sette milioni, che diventeranno 84 considerando che sarà un appuntamento che si rinnoverà per 12 anni. Sarà un torneo al top del circuito internazionale, degno del British Open e si svolgerà nella settimana di maggio che precede il Bmw Pga Championship di Went-worth, in cui verranno tutti i migliori giocatori europei, ma anche il gotha del golf americano». Chimenti rinnova i ringraziamenti alle istituzioni («A cominciare dal premier Matteo Renzi e dal presidente Coni Giovanni Malagò») per la scommessa vinta legata alla Ryder Cup e rivela: «Ho avuto dal ministro Padoan la notizia della mia conferma alla presidenza di Coni Servizi».

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L'OASI DI MONTALI - La nuova era del golf italiano è arricchita da un personaggio di statura mondiale come Gian Paolo Montali, ex ct dell'ItalVolley e poi dirigente nel calcio con Juventus e Roma: «Un genio» lo battezza Chimenti, che gli ha assegnato la carica di direttore generale del progetto Ryder Cup 2022 ma non solo: «Al nostro golf mancano le vittorie, ma presto torneranno anche i successi, necessari per ottenere visibilità. Ho chiesto a Montali di parlare con i giocatori, che hanno semplicemente una flessione di rendimento. E i giocatori sono entusiasti, penso a Renato Paratore, che dall'India mi ha subito chiesto di Montali». Dal canto suo, il direttore del progetto Ryder spiega: «Sono arrivato in un'oasi felice, grazie al lavoro di Chimenti e della Federazione. Ho sempre detto di essere un 'ladro di idee', ascolto tutti e poi prenderò decisioni. Attacchiamo il tempo, pensiamo a tre obiettivi: la Ryder, lo sviluppo del golf in Italia e l'organizzazione con ruoli chiari e precisi». E sull'argomento giocatori, l'ex tecnico aggiunge: «Non devo insegnare nulla, semplicemente ricorderò loro che un milione di dettagli fanno la differenza. Serve ambizione e ricordiamoci che il Mondo si divide tra chi è italiano, e ha qualità uniche, e chi vorrebbe esserlo... ».

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TRA RYDER E GIOCHI - L’avvicinamento alla Ryder Cup inizia con un 2016 all’insegna dell’Italian Pro Tour, illustrato da Alessandro Rogato e Barbara Zonchello, presidente e direttore del Comitato Organizzatore. Ma anche da Lorenzo Gagli, un talento in cerca di riscatto: «Questi tornei sono un grande trampolino per chi vuole arrivare allo European Tour». E magari da qui partirà uno dei rappresentanti italiani per la Ryder Cup, che dista sei anni. Ma, come ricorda Chimenti, il tempo stringe: «E come abbiamo vinto noi, vincerà anche il Coni con la corsa a Roma 2024: prendersi le Olimpiadi sarà più facile di quanto non sia stato conquistare la Ryder».

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