Rai, tuffo nella vergogna. Ridateci telecronisti veri

Questo mestiere, da anni svilito dallo stile urlato e dal “parla come mangi”, non può appartenere alla tv trash e alla volgarità imperante
Rai, tuffo nella vergogna. Ridateci telecronisti veri© EPA

Non c’è limite al peggio. Ma gli spettatori che non sono andati a dormire per guardare Elena Bertocchi e Chiara Pellacani tuffarsi verso il bronzo ai Mondiali di Fukuoka - e i molti di più che si sono indignati, come noi, per i commenti allucinanti e allucinati prim’ancora che sessisti del telecronista Rai Lorenzo Leonarduzzi e della sua spalla Massimiliano Mazzucchi - ne hanno compreso uno nuovo, più profondo e triste. 

Grazie a un microfono aperto quando i due non se l’aspettavano e al potere dei social, il mondo ha potuto ascoltare descrizioni “tecniche” del tipo: "Le olandesi sono grosse". "Come la nostra Vittorioso". "Tanto a letto sono tutte uguali...". Ma non sono mancati un "fuma bene, fuma sano, fuma pakistano". E per completare l’opera ignorante "questa si chiama Harper, è una suonatrice d’arpa. Come si suona l’arpa? La si...". "La si tocca?". "La si pizzica". "È questo il vantaggio: gli uomini devono studiare sette note, le donne soltanto tre, Si La Do".  

Rai, sospesi Leonarduzzi e Mazzucchi

La sollevazione popolare ha portato la Rai a sospendere i due, facendoli rientrare dal Giappone. E Leonarduzzi, che nel 2018 celebrò con un post in tedesco i 129 anni dalla nascita di Hitler e che nel 2020 al rally di Monza - “giocando” sull’estone Tanak - se ne uscì con un "Donna nanak tutta Tanak", ha perso anche dopo l’occasione di tacere, sostenendo: "Sono parole che non mi appartengono, lontane dal mio modo di essere e pronunciate fuori onda mentre chiacchieravo col collega. Non voglio che la mia professionalità venga macchiata da questo". Professionalità? Il mestiere di telecronista, da anni svilito dallo stile urlato e dal “parla come mangi”, non può appartenere alla tv trash e alla volgarità imperante che recentemente ha colpito anche Sky con i commentatori della F1 Davide Valsecchi e Matteo Bobbi. Lo sport non è l’Isola dei Famosi. C’è una sacralità nel gesto andata perduta, come la capacità di conoscere e trasferire la conoscenza. La professionalità dei Ciotti e dei Pizzul è preistoria dimenticata. E per scimmiottare la leggerezza scanzonata di Tommasi-Clerici serve cultura, che ora non c’è. Ridateci Stefano Bizzotto. E usate il canone per pagare chi merita di finire dietro un microfono.

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