Martinenghi: "A Parigi per il podio e un selfie con Nadal"

Intervista al nuotatore azzurro, argento a Doha nei 100 rana: "Rispetto a Tokyo 2020 sono più consapevole e pronto a raggiungere altri obiettivi"
Martinenghi: "A Parigi per il podio e un selfie con Nadal"© LAPRESSE

Nicolò Martinenghi come sta andando l’avvicinamento ai Giochi di Parigi?
«Bene. Sono in un momento di allenamenti un po’ difficile perché so che sto lavorando tanto e che non sono per niente in forma, ma vorrei avere qualche risposta in più nelle gare. Non è semplice, ma sta andando tutto molto bene e mi sto divertendo. So che arriverò a Parigi nel miglior modo possibile».

Che cosa è cambiato per lei dall’Olimpiade di Tokyo a questa?
«Quasi niente, forse l’età. In questi tre anni ho acquisito più consapevolezza. Non ho più la stessa pressione e non sento i riflettori costantemente puntati su di me. Mi sento una persona che in carriera ha raggiunto alcuni obiettivi che voleva raggiungere, ma che vuole raggiungerne tanti altri».

Non si sente un big, o comunque un esempio per i giovani che stanno entrando a far parte della Nazionale?
«Se lo sono, sono contento di esserlo. Io non mi metto mai addosso questo tipo di responsabilità, anche perché quando resti attaccato a etichette di questo genere, poi rischi di entrare in un limbo da cui è difficile uscire».

Lei si giocherà gran parte delle sue chance di medaglia all’Olimpiade in una gara, i 100 rana, che è una di quelle con più pretendenti per una medaglia.
«Sì, siamo in tanti a giocarci la medaglia, ma tra i tanti ci sono anche io che la posso vincere. Ogni volta che salgo sul blocco di partenza io vendo cara la pelle, che sia una gara di relativa importanza o che sia la finale dei Giochi. La voglia che metto in acqua è sempre la stessa».

Tornerà per l’appuntamento olimpico pure Adam Peaty, anche se sembra difficile che si esprima sui tempi a cui aveva abituato.
«Adam è il più difficile da battere in gara. È un agonista nato, ne ha già vinte tante di finali e secondo me, resta il favorito anche rispetto al cinese Qin. Perché Adam è un animale da gara: è rimasto in gabbia per tanto tempo e adesso vorrà uscire».

Il 2024 ha riservato un calendario particolarmente intasato. Come si gestisce?
«Noi siamo nati per gareggiare, quindi da un certo punto di vista più gare ci sono meglio è per noi. Dal mio punto di vista non esiste l’idea di stancarsi di più o di meno per colpa delle gare. Per me, esiste solo divertirsi durante la gara. Avrei voluto tanto gareggiare all’Europeo, non ci sarò perché è una decisione che è stata presa ai piani più alti e la rispetto. Però, secondo me, avrei potuto fare tutto. Certo, non tutto al meglio della condizione, ma al meglio di come si sta in quel momento. La stagione è stata un po’ più difficile delle altre, non posso negarlo. Ci sono stati dei momenti durante la quotidianità che sono stati più difficili, ma fa parte del gioco».

A Parigi, al di là del nuoto, cosa le piacerebbe fare?
«Vorrei andare a vedere le gare di altri sport perché io sono un appassionato di sport. A Tokyo non ci è stato possibile farlo per via delle norme anti Covid. Ovviamente la priorità è al 100% quello che devo fare io, che gareggio il primo giorno. Ma le staffette sono alla fine del programma, quindi magari una mezza giornata si potrebbe trovare, ma non è la mia priorità».

Con chi le piacerebbe farsi un selfie al Villaggio Olimpico?
«Se sarà presente, con Rafa Nadal, uno dei miei punti di riferimento. Oppure con LeBron James. Ma sono i primi due nomi che mi vengono in mente, ci sono tantissimi atleti coi quali vorrei fotografarmi. Senza scordare i miei compagni di squadra: con loro scatterò foto sicuramente».

Lei compie gli anni l’1 agosto: pensa di festeggiare?
«A Tokyo abbiamo festeggiato, perché è arrivata proprio quel giorno la medaglia della 4x100 mista, quindi abbiamo fatto festa tutti insieme l’ultima sera. Quest’anno speriamo di poterlo fare ancora».

A proposito di staffetta: secondo lei ci sono delle possibilità di medaglia concrete?
«Per me assolutamente sì, anche perché non credo di fare i 200 rana, gareggerò nei 100 e nelle staffette. Pertanto li ritengo degli obiettivi importantissimi».

Quando vedremo i 50 rana, che arrivano sempre solo fino ai Mondiali, anche ai Giochi?
«Mancano anche altre gare, certo che se fosse per me le farei fare tutte come ai Mondiali, ma io vivo per gareggiare, sono un agonista nato».

La cosa che la diverte di più di un’Olimpiade?
«Sapere di esserci, sapere di essere tra i migliori atleti presenti. Ho avuto la bravura e anche quel poco di fortuna per guadagnarmi delle medaglie in questi anni, magari ne arriveranno ancora. So di aver sudato tanto e di meritare di essere lì».

Lei spera che il suo 2024 sportivo sia come quello dell’Inter per cui fa il tifo?
«Speriamo vada persino un pizzico meglio. Però pensi un po’: nel 2021 l’Inter ha vinto il campionato e io ho fatto una bellissima Olimpiade, vincendo due medaglie. Se si allineano i pianeti e va come quell’anno, a me andrebbe anche bene, ma io spero di fare anche meglio».

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