Mondiali, torna Parisse contro l'Irlanda

Il capitano azzurro: «Mi impegnerò fino alla morte per batterla»
Mondiali, torna Parisse contro l'Irlanda© ANSA

LONDRA - Uscita vittoriosa dal confronto di sabato 26 con il Canada nonostante i troppi errori commessi, l'Italia del rugby si appresta a giocare il match della vita. L'Everest da scalare domani per raggiungere la vetta dei quarti di finale dei Mondiali si chiama Irlanda, è la squadra che ha vinto gli ultimi due 6 Nazioni e si trova al n. 4 del ranking internazionale (gli azzurri sono 14/i).

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MISSION IMPOSSIBLE - Non sembra essere una rivale alla portata degli azzurri, ma nel rugby a volte i miracoli sono possibili, come ha dimostrato il Giappone contro il Sudafrica. Anche il precedente della sfida di Roma del 7 febbraio scorso per il 6 Nazioni, 3-26 a favore degli ospiti, non induce certo all'ottimismo, ma in ogni caso per l'Italia "ovale" questo dell'Olimpico londinese è il crocevia dei Mondiali 2015. Battere i verdi irlandesi, i cui tifosi hanno invaso Londra, vorrebbe dire tenere aperta la porta con vista sui quarti di finale, approdo finora mai raggiunto dalla Nazionale di rugby, mentre perdere significherà tornare a casa, ma prima essere condannati a battere la Romania domenica 11 a Exeter per garantirsi il terzo posto nel girone e quindi l'accesso automatico ai Mondiali del 2019 in Giappone. Come dire che l'Italrugby sta per giocarsi una bella fetta di futuro, e la possibilità che questa annata non venga ricordata come fallimentare.

PARISSE - Per un match del genere Jacques Brunel, che comunque vada lascerà la panchina azzurra dopo il prossimo 6 Nazioni, non poteva che affidarsi al suo capitano Sergio Parisse, al rientro dopo lo stop per l'infortunio patito nel test premondiale di Cardiff. C'è chi parla di recupero azzardato, o chi come il medico azzurro Vincenzo Ieracitano precisa che «Parisse giocherà al 70%», ma vista la delicatezza del momento, e l'importanza di questo confronto, non se ne poteva fare a meno. «Sergio ha fatto di tutto per esserci in questo Mondiale - sottolinea il ct Brunel - e io lo faccio giocare anche se difficilmente potrà rimanere in campo per 80 minuti». Parisse conferma precisando però che «per me non ci sono alibi, anche se non sono al meglio della condizione. Non so quanto starò in campo, se trenta, quaranta o quanti minuti, ma di sicuro cercherò di dare tutto». Ma come ha visto Parisse, finora, il Mondiale dell'Italia? «Stare fuori è dura - risponde - ma chi è in questa situazione deve stare zitto e fare solo il tifoso. Certo sentivo tanta tensione sulla Nazionale per questi Mondiali. Gli irlandesi parlano bene di me? Fa piacere, ma non vinco le partite da solo, ci vuole il gruppo, anche se io credo di avere un'influenza positiva sulla squadra». Detto che, secondo Parisse, «battendo il Canada abbiamo fatto il nostro», quante sono domani le possibilità dell'Italia? «È inutile nascondere che sono poche - risponde - ma anche avessimo solo l'1% io mi impegnerò alla morte».

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