Si celebrano i 10 anni di "Freedom Rugby"

Si è tenuta al Boga's Space di Milano la conferenza stampa che celebra il decennale del progetto "FREEDOM RUGBY" creato dall'AS RUGBY MILANO e dall'Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria con il sostegno di Edison e Banca Popolare di Milano - Banco BPM
Si celebrano i 10 anni di "Freedom Rugby"

MILANO - Si è tenuta al Boga’s Space di Milano la conferenza stampa che celebra il decennale del progetto “FREEDOM RUGBY” creato dall’AS RUGBY MILANO e dall’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria di Milano con il sostegno di Edison e Banca Popolare di Milano - Banco BPM. Un’esperienza iniziata nel settembre del 2008, inedita rispetto all’intera gamma di attività previste all’interno dell’Istituto Cesare Beccaria. Il progetto “FREEDOM RUGBY” prevede l’insegnamento e la pratica del rugby con lo scopo di insegnare ai ragazzi detenuti un gioco di squadra che è anche sport di combattimento che basa i suoi fondamenti sulla gestione dell’aggressività e su un sistema rigido di regole sia tecniche che etiche. Al progetto, tutti i sabati, lavorano circa 20 volontari a rotazione tra allenatori, educatori e giocatori dell’AS Rugby Milano e, ogni stagione, sono circa 15 i ragazzi che vi prendono parte. Dieci anni di successi e soddisfazioni. La Direzione dell’Istituto unitamente a Don Gino Rigoldi, cappellano del Beccaria e promotore dell’iniziativa, hanno espresso profondo apprezzamento per il progetto, i cui risultati sono stati misurati in una serie di momenti educativi diversi. «Molti ragazzi arrivano al Beccaria con un bagaglio di fallimenti alle spalle. Cerchiamo di ridare fiducia a ciascuno di loro. L’intento è quello di coinvolgerli in esperienze positive anche se hanno spesso paura di provare perché temono un ennesimo fallimento. Con il rugby imparano a sfogarsi, perché hanno dentro una forte carica di aggressività e di rabbia, quindi a costruire qualcosa dentro una disciplina che è anche autenticamente formativa e per giunta divertente» ha affermato Olimpia Monda, direttrice dell’Istituto Cesare Beccaria.


CORRETTI - «Il rugby richiede fisicità e intelligenza. Per i nostri ragazzi, che sono così svelti a esplodere, trovarsi in un contesto dove possono farlo correttamente mi pare cosa utile. Incominciano a metterci un po’ di testa e di equilibrio, il che serve e servirà per la loro vita di tutti i giorni. Hanno bisogno di qualcuno che dia valore al loro fare, che ascolti le loro parole e le prenda sul serio senza prediche ma aiutandoli a farli sentire importanti l’uno per l’altro. In questo il rugby è una bella scuola» ha commentato Don Gino Rigoldi, cappellano dell’Istituto Cesare Beccaria.

L’AS Rugby Milano si impegna anche ad accogliere nel club ogni ragazzo che lo desideri al termine del periodo detentivo con lo scopo di offrire un “porto” di riferimento in cui incontrare coetanei con i quali stringere nuovi rapporti che vanno ben oltre la disputa di allenamenti e partite. Un’alternativa concreta, un ambiente familiare e un’occasione inedita rispetto alla realtà in cui il giovane è cresciuto.
«Come Dema4 abbiamo sposato la causa dell’AS Rugby Milano perché crediamo che lo sport sia lo strumento più potente per insegnare i valori della convivenza. Far parte di un gruppo significa imparare il rispetto dei propri compagni nell'impegno per raggiungere l'obiettivo e il dovere di aiutare gli altri mettendosi a disposizione soprattutto nei momenti difficili» ha affermato Demetrio Albertini, dirigente sportivo e fondatore di Dema4.

 

Tra i tanti i traguardi ottenuti ricordiamo l’arrivo degli All Blacks nel dicembre 2009 che sono scesi nel piccolo campo dell’Istituto per un allenamento con tanto di Terzo Tempo. Nel 2012 è stato anche realizzato un documentario sul progetto che ha vinto la menzione d’onore al Milano International Ficts Festival. Ogni anno inoltre vengono organizzate all’interno dell’Istituto Beccaria tre partite tra i volontari dell’AS Rugby Milano e i ragazzi della “FREEDOM RUGBY”. Dal 2013 una di queste partite viene disputata con i giovani atleti del Club coetanei dei ragazzi del Beccaria: un’esperienza di forte impatto emotivo che vale come invito a riflettere per ogni giocatore in campo.
Il 2017/2018 segna quindi il decimo anno di impegno ASR nell’Istituto. Il coordinamento tecnico educativo è affidato a Filippo Bellati e Valerio Savino. Per la prima volta è previsto che ASR coordini un progetto di camp estivi con la collaborazione di altre associazioni da individuare entro i primi mesi del 2018.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...