Questa nuova Italia non si accontenta e ritorna 10ª nel ranking dopo 11 anni

Il Sei Nazioni si è aperto con gli azzurri più determinati. Quesada soddisfatto del pareggio di Lilla contro la Francia. Ma capitan Lamaro ha parlato di rimpianto
Questa nuova Italia non si accontenta e ritorna 10ª nel ranking dopo 11 anni© Getty Images

Gonzalo Quesada, 49 anni, argentino di Buenos Ayres, head coach dell’Italrugby a partire da 1º gennaio ha già due risultati all’attivo di un certo interesse nel Guinness Sei Nazioni. La sconfitta patita nel primo turno con il minor scarto di sempre (29-24), contro i maestri dell’Inghilterra e il pareggio con la Francia di domenica pomeriggio a Lilla 13-13, nella 3ª giornata, inframmezzato da una pesante sconfitta a Dublino contro l’Irlanda (36-0). Potrebbe sembrare uno inizio di Torneo disastroso, invece, già sin da ora, sappiamo che il celeberrimo cucchiaio di legno (assegnato a chi non realizza alcun punto), quest’anno non ci spetta, visto che in classifica siamo a pari punti con il Galles (3), dopo un tris di match terribili.

Nella giornata di venerdì, sempre in terra d’Oltralpe, gli azzurrini di Massimo Brunello avevano battuto i Bleus U. 20 (23-20): è stato un altro momento entusiasmante del fine settimana. Potrebbe essere un cambio di rotta che sino a poco tempo fa non era ipotizzabile. Niente sogni impossibili, ma qualcosa certamente è mutato. Ad esempio, Michele Lamaro dopo la sconfitta di Dublino (nessun punto per gli azzurri) ammetteva che in altre occasioni la tariffa da pagare sarebbe stata assai più salata. Con i sudditi di sua Maestà Re Carlo, abbiamo giocato e condotto un’ottima partita, tant’è che allo scadere del primo tempo eravamo in vantaggio.

L'Italia è risalita al 10° posto nel ranking

La vittoria contro la Francia sfuggitaci per un palo... all’82’ ha ricordato il successo di Grenoble nella Coppa Fira del ’97, il quindici era guidato dal ct francese Georges Coste, i transalpini erano reduci dal successo al “Cinque Nazioni”, fu uno dei momenti fondamentali per farci arrivare nel salotto buono del rugby. Altri tempi, altro modo di intendere il gioco con la palla ovale. Sta di fatto che dopo il pareggio con i “cugini” l’Italia è risalita nel ranking al 10º posto, spodestando le Fiji, davanti a sé ha l’Australia. Questo non accadeva dal 2013. Se consideriamo che nell’ultimo turno del Mondiale a Lione i Bleus ci avevano battuto 60-7, domenica pomeriggio con il pareggio, rugbisticamente parlando, si è vissuto un momento storico. Tuttavia, mentre il gran timoniere argentino si è dichiarato soddisfatto della prova degli azzurri, capitan Michele Lamaro ha esordito nella conferenza post gara con il termine: “rammarico”. Lui che aveva placcato e abbattuto un numero impressionante di avversari, da quel gran combattente, non poteva che avere dei rimpianti.

Il rovescio della medaglia

Ovviamente c’è anche il rovescio della medaglia. Prima del match contro le Coqs la stampa francese sosteneva che Quesada non sapesse che pesci prendere, tant’è che cambiava spesso la formazione attuando una sorta di casting. Stampa transalpina che non è stata affatto tenera con i suoi ragazzi, il titolo più significativo è quello de L’Equipe in prima pagina: “Perduti” con i giocatori che uscivano dallo stadio Pierre Mauroy di Lilla con lo sguardo basso. Infine, nel team della settimana su “Planet Rugby” tre sono gli azzurri presenti: Michele Lamaro, Tommaso Menoncello e Ange Capuozzo. Il quarto turno vede Italia Scozia all’Olimpico sabato 9 marzo. La squadra guidata da Peter Townsend quest’anno ha battuto Galles e Inghilterra, sconfitta dai francesi, dopo che il TMO non ha convalidato una meta scozzese all’ultimo minuto che ai più era parsa validissima. Ci sarà da soffrire parecchio. Come sempre.

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