Daniele Meucci si piazza sesto ai mondiali e fa il primato

A Londra il campione europeo di maratona si migliora a 2h10:56. Oro al Kenya con Geoffrey Kirui (2h08:27)
Daniele Meucci si piazza sesto ai mondiali e fa il primato

LONDRA - Podio ancora una volta tutto africano nella maratona dei Campionati del Mondo. A Londra 2017, però, il titolo iridato torna in Kenya ed ha il volto del 24enne Geoffrey Kirui, quest'anno già vincitore della Boston Marathon, e che oggi con 2h08:27 mette in fila l'etiope Tamirat Tola (2h09:49) e il tanzaniano Alphonce Simbu (2h09:51). Al maschile si tratta del quinto oro e dell'ottava medaglia keniana (altri 3 argenti) nella storia della rassegna. Ai piedi del podio il britannico Callum Hawkins, quarto in 2h10:17 (PB) e sostenuto dal tifo di migliaia di persone lungo tutto il percorso. Sesto posto* per Daniele Meucci. L'ingegnere pisano dell'Esercito porta a termine i suoi 42,195 chilometri in 2h10:56, ritoccando di 12 secondi il primato personale che nel 2014 a Zurigo lo aveva condotto al titolo europeo (2h11:08). Un piazzamento conquistato con una volata in rimonta nei confronti del keniano Gideon Kipketer con cui ha tagliato il traguardo praticamente appaiato. Ritirato dopo il trentesimo chilometro l'altro italiano in gara Stefano La Rosa.

 
*La classifica della maratona maschile ha subito due revisioni: a Meucci inizialmente era stato assegnato il sesto posto, ma dopo un primo esame del fotofinish la giuria lo ha fatto avanzare in quinta posizione. Alla fine, un'ulteriore verifica sull'ordine d'arrivo ha definitivamente ufficializzato il sesto posto dell'azzurro.
 
MEUCCI: "LA MARATONA E' LA MIA STRADA" - “Sono davvero contento - dichiara Meucci, visibilmente commosso - perché oggi finalmente ho corso come volevo e ce l’ho messa tutta. È stata una gara molto difficile da interpretare, un saliscendi continuo con vento spesso contrario. Non sono andato subito dietro agli uomini di testa perché in base alle mie sensazioni hanno accelerato troppo presto, infatti sono rimasto sul mio passo e poi ho recuperato posizioni. L’unico rammarico potrebbe essere di aver cambiato ritmo un po’ tardi, ma ho dato tutto quello che avevo dentro. Peccato solo per non aver afferrato il quinto posto, ci ho provato fino in fondo e sarebbero bastati appena dieci metri in più - poi la giuria ha corretto il risultato assegnando il quinto posto all'azzurro dopo esame del fotofinish, ndr - ma gli ultimi chilometri li ho corsi senza quasi sentire le gambe. Nel terzo giro stavo bene, poi al 35° km sono andato un po’ in crisi, anche per il vento, ed è lì che il britannico Hawkins mi ha preso qualche metro. Quest’anno ho sofferto tanto e non sapevo se sarei tornato a correre la maratona, invece il mio allenatore Massimo Magnani ci ha creduto e mi ha assistito ogni giorno. Anche se nelle ultime due settimane non ha potuto essermi vicino, oggi con il cuore era qui e ha corso con me. Le gare uomo contro uomo mi esaltano, ci vuole esperienza e ogni volta può succedere di tutto. La scelta della maratona è stata giusta: nel 2013 ai Mondiali sono arrivato diciannovesimo nei 10.000 metri su pista, oggi sono sesto - quinto posto dopo esame del fotofinish, ndr - e alla vigilia ci avrei messo la firma. Credo di aver dimostrato che posso correre la maratona, dopo le ultime esperienze difficili, e che gli avversari non sono impossibili”.
 
 
LA CRONACA - Il via è ai piedi del Tower Bridge, luogo iconico della capitale, e deputato ad accogliere i maratoneti anche al traguardo. Temperatura mite (di poco superiore ai 20 gradi), condizioni di gara ideali. L’andatura non è particolarmente brillante, quasi a smentire subito l’ipotesi – circolata alla vigilia – di una prova veloce, contraria alla tradizione delle gare di campionato. Si va piano, tanto che Daniele Meucci, molto presente nelle posizioni di testa, sceglie di provare a dare una prima sollecitazione al gruppo (15:58 ai 5km). La prima frazione da 10km conferma il ritmo: 31:35, split da 15:47, Meucci è nel gruppo e ufficialmente fa registrare 31:38, al venticinquesimo posto, Stefano La Rosa è con lui (31:39, 34esimo). La classifica non ha senso, com’è ovvio che sia: si viaggia ancora sotto ritmo, e nel mega gruppo ci sono praticamente tutti, ovvero una quarantina di atleti.
 
La prima selezione avviene nella successiva frazione di cinque chilometri. Al quindicesimo chilometro si transita in 46:56 (15:21), con il gruppo di testa che si riduce a 31 unità; ci sono anche gli azzurri, che contrariamente all’avvio, scelgono di restare nel gruppo. La Rosa è 25esimo (46:57, split da 15:18), Meucci è 31esimo (46:58, 15:20). Poco prima del ventesimo chilometro, una accelerazione dei keniani Kirui e Kipketer sgrana – solo temporaneamente – il gruppo. Il passaggio in 1h02:15 vuol dire 15:19 nei 5km; Meucci lascia 3 secondi ai migliori, Stefano La Rosa 7. Ancora uno strappo: è l’etiope Tola a transitare per primo alla mezza in 1h05:28, accompagnato da tre maglie rosse del Kenya; Meucci è quindicesimo, a sette secondi (1h05:35), mentre per La Rosa il disagio si fa più accentuato, tanto che i suoi secondi di ritardo dalla testa sono 23 (1h05:51).
 
Il momento del break decisivo è ormai arrivato. Una frazione da 14:29 porta Geoffrey Kirui (Ken), Tamirat Tola (Eth) e Gideon Kipketer a passare il traguardo intermedio dei 25km in 1h16:43, ma soprattutto con 12 secondi di vantaggio sul primo pretendente alle medaglie, il tanzaniano Simbu; Meucci è undicesimo (1h17:17) a 34 secondi (14:55 di ottimo split); La Rosa è 24esimo, a 1:30 dalla testa.

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