La più forte del mondo in maratona a 45 anni? E' Catherine Bertone

Mai nessuna a 45 anni ha corso veloce come la valdostana che sulle strade di Berlino è entrata nella storia
La più forte del mondo in maratona a 45 anni? E' Catherine Bertone

BERLINO - Vittoria al femminile sulle strade tedesche per Gladys Cherono che fa sua la prestigiosa maratona per la seconda volta dopo il successo datato 2015. Quest'anno è prima in 2h20'23", un soffio prima dell'etiope Ruti Aga che la tallonava e giunta al traguardo in 2h20'41" e dell'altra keniana Aiyabei, terza, in 2h20'53". Podio completato e ristretto in soli 30", ma quel che stupisce è la super prestazione dell'italianissima, valdostana, Catherine Bertone (Atl. Sandro Calvesi) che a 45 anni già compiuti arriva come sesta donna sul traguardo (e già questo è un gran risultato a Berlino) e lo fa stoppando il cronometro a 2h28'34".

Un tempo eccezionale che per lei significa il primato personale abbattuto di quasi 2 minuti (precedente era 2h30'19" fatto a Rotterdam 2016), ma per le statistiche è un vero punto di svolta. A livello italiano è la migliore prestazione femminile di questo 2017 che la fa diventare la quattordicesima maratoneta azzurra di sempre, mentre a livello mondiale è niente meno che il record mondiale femminile Master W45. Mai nessuna donna oltre i 45 anni ha corso così velocemente quanto lei nella storia delle maratone. Il precedente record fu stabilito a Providence il 13 ottobre 2002 dall'ucraina Tatyana Pozdnyakova. 

Una prestazione davvero superlativa che acquista ancora maggior importanza se pensiamo che Catherine Bertone non è una professionista dell'atletica italiana. Essendo madre ha una famiglia da gestire e lavora a tempo pieno come medico pediatra, il chè la costringe a fare un solo allenamento al giorno, ben poca cosa rispetto alle sue concorrenti, italiane o straniere, che possono dedicare alla preparazione sportiva l'intera giornata. A suon di grandi risultati si è conquistata nel 2016 la maglia azzurra e ha così partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro dove si classificò 25esima, mentre in passato aveva già lottato in diverse competizioni di livello mondiale con la maglia azzurra di corsa in montagna.

Il suo risultato è eccezionale poichè va contro tutte le teorie del decadimento fisico e prestazionale che si avrebbe oltre i quarant'anni e stride inoltre assai con la prestazione delle altre componenti della nazionale italiana femminile di maratona che sono più giovani e sono professioniste appartenenti ai vari gruppi sportivi militari ma sono ben lontane da simili eccellenti risultati. Una su tutte ad esempio Anna Incerti che milita nelle Fiamme Azzurre che proprio domenica nella stessa gara a Berlino si è dovuta ritirare per un malessere al trentesimo chilometro. 

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