Cortina-Dobbiaco, parla Gianni Poli: "Folgorato da tanta bellezza"

Domenica 3 giugno 19^ edizione della corsa nel cuore delle Dolomiti: al via anche Geroge Hirsh, presidente onorario della NYC Marathon
Cortina-Dobbiaco, parla Gianni Poli: "Folgorato da tanta bellezza"

CORTINA D'AMPEZZO (BL) - Domenica 3 giugno, all’ombra del campanile di Cortina d’Ampezzo, partirà la 19^ edizione della Cortina-Dobbiaco Run. L’arrivo sarà, dopo aver percorso trenta chilometri immersi nel verde delle Dolomiti, nello splendido scenario del parco del Grand Hotel di Dobbiaco. Il weekend si aprirà venerdì pomeriggio con Cammina Gustando e la Spring Night Run, mentre sabato gli occhi saranno puntati sulla Kids Run e la Run For.

Tra i nastri di partenza della Spring Night Run ci sarà anche il presidente onorario della Maratona di New York, George Hirsh, che con Fred Lebov (mancato nel 1994) e altri pochi intimi amici, nel 1970 inventò la Maratona più importante al mondo.
Hirsh, 82 anni portati splendidamente anche per il suo stile di vita che lo vede ancora attivo con uscite settimanali di corsa e sedute in palestra,  sarà in compagnia di altri amici coetanei anche loro non più giovanissimi, che correranno la Cortina-Dobbiaco Run e non vedono l’ora di essere tra le Dolomiti.

Alla partenza della 30km ci sarà anche l’ex ministro Maurizio Lupi che ritorna a gareggiare dopo l’esperienza dello scorso anno, dove ha concluso con un buon tempo 2:49:41.

Dopo diciotto edizioni disputate e in vista della diciannovesima Gianni Poli, ripercorre le tappe fondamentali che hanno caratterizzato la Cortina-Dobbiaco Run.

Come è nata l'idea di organizzare una corsa lungo il tracciato della vecchia ferrovia?
«Corsi per la prima volta su quel percorso nel lontano 1988, in piena attività agonistica, in preparazione alla Maratona di Boston. Folgorato dalla bellezza del paesaggio, mi riproposi di far provare in futuro, ad altri appassionati della corsa, le stesse emozioni che avevo provato. Dopo aver abbandonato, a distanza di anni la carriera agonistica, non prima di aver vinto a la Maratona di New York nel 1986, accettai un’altra sfida, altrettanto motivante, non più come atleta, ma nelle vesti di organizzatore e così Il 23 luglio 2000 nacque la 1^ edizione della Cortina Dobbiaco Run, “La Corsa nelle Dolomiti”.

In questi anni la CDR è cresciuta seguendo le esigenze del corridore, quali linee guida hai seguito per sviluppare questo grande progetto?
«Il contesto paesaggistico ci ha aiutato sicuramente, le Dolomiti sono considerate, a ragione, le montagne più belle del Mondo. Da parte nostra c’è tanto impegno, tenendo in considerazione le esigenze degli appassionati della corsa, che amano correre maratone o gare ospitate nelle più importanti città o metropoli del Mondo, ma che sanno apprezzare anche percorsi, come il nostro, avvolti da una natura incontaminata».

La CDR non è solo un momento agonistico, durante il weekend ci sono tantissimi eventi collaterali, perché sono stati inseriti nel programma?
«Il progetto che abbiamo è quello di fare diventare la Cortina-Dobbiaco Run non solo una corsa podistica, ma un evento che possa coinvolgere anche gli accompagnatori e i famigliari dei runner».

Come si riesce a gestire tanti partecipanti? 
«Il numeri dei partecipanti è cresciuto gradualmente di anno in anno e anche l’organizzazione si è adeguata a questa crescita, facendo tesoro dell’esperienza maturata nelle varie edizioni. Aggiungerei un pizzico di umiltà, il sentirsi mai arrivati e un continuo confronto con altri organizzatori di eventi importanti».

 Il futuro della CDR?
«Stiamo gettando le basi per realizzare un evento trasversale che con l’aiuto delle APT e delle amministrazioni comunali possa diventare sempre di più un evento per tutto il territorio che vada a vantaggio anche di tutti gli operatori turistici. Già due anni fa abbiamo proposto la Cammina Gustando, ora stiamo pensando a nuove iniziative, non solo sportive».

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