TORINO - Roland Fischnaller è un uomo con la montagna dentro. Non è solo una questione di neve e di curve tracciate con la sua tavola. Lo snowboard è una parte dell’amore di Fisch, il resto è una vita che ruota intorno al maso, ai campi e un progetto di diventare allevatore, una volta chiusa la carriera. Da un lato c’è il campione con sponsor internazionali e glamourcome Red Bull, dall’altro c’è il padre di famiglia che sente forti le sue radici in Alto Adige. Le due anime convivono felicemente in Roli, che a 34 anni sta confezionando la sua stagione più vincente, con tre successi in tre giorni tra Carezza e Montafon. E tra oggi e domani il bilancio di Coppa del Mondo potrebbe arricchirsi con la tappa di Bad Gastein, in Austria.[...]
Vacche grigie
L’orizzonte di Fisch però va oltre il prossimo impegno iridato e pure l’obiettivo olimpico che si è posto di qui a due anni, dopo avere già partecipato alle ultime quattro edizioni dei Giochi (sempre presente da Salt lake City 2002 a Sochi 2014). «L’Olimpiade è un conto ancora aperto - racconta Roland, che a Sochi si è dovuto accontentare di un 8° posto - ma è ovvio che penso a come sarà la mia vita dopo il 2018». E anche su questo, come sulla preparazione olimpica, l’azzurro ha le idee chiare. Niente ruoli da testimonial patinato e basta anche con le esibizioni folli scendendo con la tavola a oltre 150 chilometri orari, Roland la sua seconda vita preferisce passarla nei campi e in parte fa già così («in estate ci lavoro: mi rinforza la schiena»). Nei prossimi anni poi Fischnaller ha un progetto in più per il suo maso: «Mi sono appassionato di allevamento e vorrei avere un po’ di mucche. Nulla di troppo grande, quattro o cinque animali, con qualche vitellino. Ho già individuato la razza giusta: la mucca grigia alpina. È un animale che sta bene solo in quota, sopra i mille metri». Un po’ come Fischnaller, un animale da montagna che si nutre di medaglie.
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L’orizzonte di Fisch però va oltre il prossimo impegno iridato e pure l’obiettivo olimpico che si è posto di qui a due anni, dopo avere già partecipato alle ultime quattro edizioni dei Giochi (sempre presente da Salt lake City 2002 a Sochi 2014). «L’Olimpiade è un conto ancora aperto - racconta Roland, che a Sochi si è dovuto accontentare di un 8° posto - ma è ovvio che penso a come sarà la mia vita dopo il 2018». E anche su questo, come sulla preparazione olimpica, l’azzurro ha le idee chiare. Niente ruoli da testimonial patinato e basta anche con le esibizioni folli scendendo con la tavola a oltre 150 chilometri orari, Roland la sua seconda vita preferisce passarla nei campi e in parte fa già così («in estate ci lavoro: mi rinforza la schiena»). Nei prossimi anni poi Fischnaller ha un progetto in più per il suo maso: «Mi sono appassionato di allevamento e vorrei avere un po’ di mucche. Nulla di troppo grande, quattro o cinque animali, con qualche vitellino. Ho già individuato la razza giusta: la mucca grigia alpina. È un animale che sta bene solo in quota, sopra i mille metri». Un po’ come Fischnaller, un animale da montagna che si nutre di medaglie.
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