Sofia Goggia come Isolde Kostner. E ora caccia al record 

La bergamasca fa il bis a Cortina: «Mi godo questo successo pensando che subito c’è un’altra discesa». Nella quale scrivere un record, visto che nessuna italiana ha vinto tre gare consecutive in Coppa
Sofia Goggia come Isolde Kostner. E ora caccia al record © Getty Images

CORTINA - Profeta in Patria. Sofia Goggia non si ferma più e conquista la seconda vittoria consecutiva in discesa, la prima in Italia. Sull’Olympia delle Tofane di Cortina, la pista che ospiterà i Mondiali del 2021, la bergamasca bissa il trionfo di domenica scorsa a Bad Klenkirchheim rifilando quasi mezzo secondo a Lindsey Vonn e otto decimi all’altra americana Mikaela Shiffrin, sempre più protagonista anche nella velocità. E lo fa nonostante un inizio rabberciato e una sciata che lei stessa boccia. «Nella prima parte non mi sono proprio piaciuta, mi scappavano i piedi, ma era difficile, si vedeva poco. E soprattutto ho vinto. Così mi godo questo successo pensando che subito c’è un’altra discesa». Nella quale scrivere un record, visto che nessuna italiana ha vinto tre gare consecutive in Coppa.

Sofia Goggia show

Con il secondo successo stagionale, il quarto in carriera (negli ultimi tredici mesi...) Sofia eguaglia Isolde Kostner, autrice di due bis di fila in carriera (1999 e 2001) e riporta un’italiana in vetta in casa due anni dopo Nadia Fanchini (oggi 17ª a due secondi agganciandosi con il braccio operato alla terza porta, quella che tradisce Federica Brignone, saltata) a La Thuile. «Queste sono statistiche da bar, ma ben vengano - sorride la Goggia -. Io sono contenta soprattutto perché prendo il pettorale rosso, il mio primo pettorale rosso». Sofia infatti prende il comando della classifica di coppa della specialità con 49 punti di vantaggio sulla Shiffrin, della quale ora è anche la prima inseguitrice in quella generale, anche se staccatissima (1.441 punti contro 570). Un altro mattone nella costruzione di un castello da regina per la Goggia, che ieri sera alla vigilia guardava una foto di Peter Fill con le sue due coppette di discesa. «La voglio anch’io». Detto e (quasi) fatto. In un giorno segnato anche dall’addio allo sci di Julia Mancuso, la reginetta di Torino 2006 che s’arrende all’anca distrutta scendendo vestiva da Wonder Woman.

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