Elena Fanchini sull'infortunio: «Una batosta. Ma non mi ritiro»

La sciatrice azzurra, appena rientrata dopo aver sconfitto un tumore, è stata protagonista di una bruttissima caduta durante un allenamento negli States

TORINO - Elena Fanchini in lacrime su Instagram, sconfortata dopo l'infortunio subito ieri (la rottura del perone) in allenamento, al suo ritorno in nazionale dopo aver sconfitto il tumore che l'aveva colpita l'anno scorso, costringendola a fermarsi. 

Elena Fanchini, 33 enne bergamasca, con la sorella Nadia fa parte della Nazionale azzurra di sci. Ieri Elena in allenamento negli Usa a Copper Mountain, in vista delle gare in programma domenica, è caduta rompendosi il perone. Stagione finita prima ancora che cominciasse, e soprattutto morale a pezzi. L'azzurra infatti era appena rientrata in Nazionale dopo le lunghe cure cui si era sottoposta dall'inizio dell'anno a causa di un tumore che l'aveva colpita, costringendola anche ad abbandonare le gare. Nei giorni scorsi aveva postato sui social tutta la sua felicità per il ritorno alle gare e a una vita normale dopo la malattia, fino all'incidente di ieri. 

"E' stata una batosta: ma è stato bello tornare a sciare anche solo cinque giorni. Il mio obiettivo era sconfiggere la malattia, e ci sono riuscita". È questo il messaggio in lacrime di Elena Fanchini, sciatrice bergamasca di 33 anni, sul suo profilo Instagram. L'azzurra, senza pronunciare la parola ritiro, racconta ai suoi tifosi tutto il suo sconforto per la frattura al perone e al piatto tibiale, con possibile interessamento ai legamenti, perdendo, di fatto, tutta la stagione di Coppa del Mondo

Si è subito pensato ad un ritiro dall'attività agonistica, ipotesi prontamente smentita dalla diretta interessata sul sito della Federazione Italiana Sport Invernali (FISI): «Lo sfogo sulla mia pagina Instagram è dovuto solamente ad un momento di sconforto, arrivato in un altro periodo sfortunato della mia vita sportiva. Non ho mai annunciato alcun tipo di ritiro, l'unico pensiero è rivolto esclusivamente a eseguire gli accertamenti clinici programmati al rientro in Italia e programmare al meglio la mia completa guarigione. Solo quando avrò superato anche questo infortunio deciderò quale sarà il mio futuro».

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