E’ ufficiale, questa Auxilium non è la Torino dell’anno scorso

Tante note positive nella partita persa ad Avellino contro una probabile semifinalista scudetto. Il prossimo passo nel consolidare le certezze e nella crescita dei debuttanti Usa (Harvey e Wilson) e in quella di Alibegovic. Domenica al Ruffini arriva Pesaro
E’ ufficiale, questa Auxilium non è la Torino dell’anno scorso© CIAMILLO

TORINO - Le prime impressioni si trasformano spesso in certezze. E la prima impressione dell’Auxilium targata Fiat è che questa squadra, pur sconfitta 86-83 ad Avellino - una delle prime prime quarto di Serie A, salvo organici rivoluzionati in stagione - non è la Torino dell’anno scorso. E’ del tutto nuovo e ha carattere Non è ancora continua. Paga l’inesperienza, com’è giusto che sia dei tanti debuttanti. Ma ha anche organizzazione di gioco, ha approccio difensivo. L’Auxilium Torino, presa una sbandata in trasferta, la scorsa stagione sarebbe affondata. Questa allenata da Frank Vitucci che c’ha già messo del suo, ha respinto la prima spallata on 8 punti di Peppe Poeta (un leader dalla panchina quanto lo è Chris Wright in quintetto). E’ affondata dal 28-27 a 48-31 allorquando il tecnico ha immesso un Albegovic spaesato al suo debutto in A e la difesa è collassata, restando a metà strada tra il collassare in area per fermare l’enorme Fesenko e l’uscire forte sui tiratori da tre. Al resto ha pensato il professor Marquis Green, 35 anni e 1,61 di scienza cestistica fina che ha sempre spezzato il raddoppio sul pick and roll pescando i tiratori. Risultato: 6 triple in fila di squadra (da 4 giocatori diversi) e baratro aperto. Ma questo è un gruppo unito e con valori umani. Anche se ci sono limiti (soprattutto numerici). E dunque con una zona fronte dispari preparata da Vitucci , la Fiat è risalita da fine secondo quarto, completando poi la rimonta, anche grazie al risveglio di DJ White, solito chirurgo offensivo nel secondo tempo (19 punti.

 

IL CUORE  - Bene, Torino in questo momento ha già il cuore di Chris Wright (14 punti e 7 assist, soprattutto difesa), ha la scienza di un altro professore, Deron Washington, che pure si è macchiato a 42” dalla fine del quinto fallo con seguente tecnico. Ma in precedenza aveva diretto senza farsi troppo notare se non all’inizio (comunque con 9 rimbalzi e 4 recuperi ai soliti 11 suoli punti, oltre a tutto quello che i numeri non mostrano). Torino ha il cuore e l’intelligenza di Poeta, che quanto l’Auxilium ha subito i seguenti 5 punti, ne ha messi altrettanti per riportare la squadra a -1 a 7” dalla fine. L’Auxilium poi si è un po ’lamentata dall’arbitraggio. Che, semplicemente non è sembrato di altissimo livello, ma il punto è non mettersi nella condizione di dover risalire. Certo, deve crescere la condizione di alcuni, anche se Mazzola ha già dato sostanza e la sua uscita per falli infatti s’è sentita. Ma comunque la stagione di Torino passa dalla crescita di Wilson (3 rimbalzi… poca presenza all'inizio) e Harvey (8 punti, ma iniziative offensive e quasi zero forzature), talenti veri che hanno bisogno di fare esperienze qui. E dalla crescita di Alibegovic o di qualcun altro in panchina, pena eventuale ritorno sul mercato per un italiano... Ma è sicuro che questa squadra abbia già un’anima e un volto. Che la difesa sia assai più solida, che in area si tenga. Che questa squadra sappia già reagire. E tutto questo anche dovesse perdere in casa con Pesaro. Ammesso che l’ansia non prenda l’ambiente circostante, certo scottato la scorsa stagione.

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