L'Auxilium in redazione a Tuttosport: «Il nostro gioco vi divertirà»

L'allenatore Vitucci e il capitano Poeta in visita al nostro giornale accompagnati dall'ad Feira, dal responsabile tecnico Atripaldi e dal team manager De Benedetto
L'Auxilium in redazione a Tuttosport: «Il nostro gioco vi divertir໩ LaPresse

TORINO - <Vogliamo salvarci e poi divertirci e divertire>. Capitan Peppe Poeta lancia la stagione di Torino, alla vigilia del debutto casalingo di domenica contro Pesaro (18.15 pala Ruffini) passando da Tuttosport. Com uno slogan già sentito ma che che pare quanto mai credibile a guardare le espressioni, il linguaggio del corpo dei rappresentanti l'Auxilium per la prima volta targata Fiat. E' un'Auxilium diversa, che pensa all'oggi, ma immagina il futuro e lo costruisce: <Ho scelto Torino perché a 31 anni conta la qualità della vita e questa è una grande e soprattutto bella città, a misura d'uomo eppure ricca di offerte come una metropoli. E a 31 anni si ha bisogno anche di stimoli. E questa è una società e una piazza con grande potenziale>. L'assemblaggio è ancora in atto, perché, ricorda Vitucci: <Abbiamo dieci undicesimi nuovi. E dunque anche per DJ White, l'unico rimasto è tutto novo. Correremo, abbiamo talento, dateci tempo>. Le impressioni ricavate ad Avellino sono buone: <Non siamo continui, lo dimostra la prima partita: avanti di 7, sotto di 17, avanti di 1, sconfitti. Ma il gruppo ha reagito>, ricorda Poeta. L'obiettivo per questa stagione non può essere diventare la rivale di Milano, credibilmente: <Ma vogliamo diventare molto competivi entro 2-3 anni>, ricorda Feira. Eppoi in nessuna partita secca si parte battuti. Insomma, si pensa in grande, tenendo il profilo basso, ma entusiasta per quest'anno. <Vogliamo conquistare la città, vedere il Ruffini sempre pieno>. L'Auxilium vuole piacere. A tutti. Dare spettacolo, vincendo, rendendo la domenica al Ruffini un appuntamento di nuovo tradizionale. <L'anno scorso mi ha colpito che il pubblico non ci abbia abbandonati quando sembrava finita>, ricorda l'allenatore. Cambiare volto è stato un modo per ringraziare, anche. Ora il ero grazie deve arrivare dal campo.

Il racconto della visita sull'edizione odierna del giornale







 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...