Curry, LeBron James e Bryant, scontro con Trump a colpi di tweet

Le stelle del basket criticano il presidente degli Stati Uniti: guerra totale sul social network
Curry, LeBron James e Bryant, scontro con Trump a colpi di tweet© EPA

TORINO - La rabbia di Donald Trump si abbatte sui campioni 'ribelli' dello sport americano: sia quelli che contestano la presenza del tycoon ala Casa Bianca sia quelli che protestano apertamente contro le violenze della polizia verso gli afroamericani. Così il presidente americano ha chiesto alla Nfl, la lega professionistica del football americano, di licenziare i giocatori che non cantano l'inno. E ha deciso di ritirare l'invito alla Casa Bianca alla star assoluta del basket, Stephen Curry, che ha dato forfait alla visita che la sua squadra campione della Nba farà nella residenza presidenziale. "Il presidente mostra una totale mancanza di rispetto verso i nostri campioni e verso le idee degli altri", ha replicato il commissario della Nfl, Roger Goodell, alimentando una polemica senza precedenti tra la lega e la Casa Bianca.

IL SOSTEGNO DEI COLLEGHI - Anche LeBron James irrompe con tutta la sua potenza e irruenza nella polemica: "Andare alla Casa Bianca è stato un onore prima che arrivasse lei", tuona su Twitter la stella dei Cleveland Cavaliers, definendo il presidente un 'fannullone'. "Curry aveva già detto che non sarebbe venuto - aggiunge LeBron - quindi non c'è nessun invito da ritirare". James durante l'ultima campagna elettorale è stato un attivo sostenitore di Hillary Clinton, partecipando anche ad un evento con la ex first lady. E più tardi è arrivata anche la presa di posizione di Kobe Bryant: "Un presidente il cui nome evoca rabbia e divisione, le cui parole ispirano dissenso e odio, non renderà l'America Great Again".

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...