Eurolega, Milano nella tana del Real a caccia del primo successo

Questa sera alle 21 i biancorossi affrotano i blancos al Wizink Center di Madrid
Eurolega, Milano nella tana del Real a caccia del primo successo

ROMA - Terzo appuntamento stagionale europeo per l'Armani Exchange Milano - ancora alla ricerca dei primi due punti in questo avvio di Eurolega in cui ha affrontato CSKA e Fenerbahce e a breve è attesa dagli scontri con Barcellona e Maccabi - che questa sera alle 21 farà visita al Real al Wizink Center di Madrid. I blancos sono ancora imbattuti in campionato ed Eurolega, ma non potranno fare affidamento su pedine di primissimo livello come il lungodegente Sergio Lull, Ognjen Kuzmic (out per tutta la stagione) e gli statunitensi Thompkins e Randolph. Milano, che contro le merengues ha vinto una sola volta in Eurolega a fronte di 9 ko subiti, non potrà dal canto suo contare su Patrick Young e Davide Pascolo e probabilmente lascerà Simone Fontecchio fuori dalla lista dei 12 giocatori che vanno a referto. 

PALLE PERSE - Il coach dei biancorossi Simone Pianigiani, conscio della difficoltà dell'impegno, ha chiesto alla squadra una prestazione di carattere e ha chiesto di cercare di limitare quanto più possibile le palle perse per provare a restare aggrappati al match fino alla fine come accaduto nei primi due incontri di coppa: «E' la terza gara consecutiva contro una contendente per il titolo ed è una squadra che nonostante le assenze ha il talento e gli esterni per non risentirne, anche numericamente. Anzi, con una rotazione meno estesa tra i lunghi avrà la possibilità di variare assetto scegliendo tra uno tradizionale, con Felipe Reyes da 4, e uno più piccolo con Dino Radoncic o magari anche Maciulis. In casa loro per avere una chance di restare aggrappato alla partita è fondamentale non permettergli di decidere il ritmo o alzare il passo della gara perché contro giocatori creativi come Campazzo o Doncic puoi perdere facilmente la bussola e se succede non hai scampo. Sotto questo aspetto è l’avversario più difficile. Dovremo difendere forte partendo da un attacco che limiti al massimo il numero di palle perse e il loro gioco in transizione. Dopodiché dovremo essere solidi nei primi 10 secondi del possesso. Loro hanno talmente tante soluzioni da poter segnare anche verso la fine ma se trovano burro fin dall’inizio diventa impossibile. Quello che vogliamo fare è restare aggrappati alla partita eseguendo il piano, coscienti che questo ci migliorerà». 

 

 

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