Basket Mondiali, alle 21 la finale Usa-Serbia

La sfida per il titolo iridato in diretta su SportItalia: Stati Uniti imbattuti e con Gay presente con la mascella rotta, la squadra di Bodiroga e Djordjevic ha sorpreso tutti

MADRID – Da un lato c'è la squadra più attesa – imbattuta dopo otto gare con 32.5 punti di scarto medio nella vittorie – dall'altro c'è la grande sorpresa, che lo scorso anno fu l'ultima squadra ad agganciare i Mondiali sul campo, conquistando lo spareggio contro l'Italia. A Madrid, l'odierna finale dei Mondiali tra Usa e Serbia (ore 21, diretta SportItalia) riporta in auge una grande classica, che ad esempio fu la finale olimpica di Atlanta 1996.

CAMBIO DI PASSO - E di quella finale la Serbia propone due protagonisti, anche se fuori dal campo: Dejan Bodiroga è il vice presidente della Federazione, e Sasha Djordjevic il ct. Vertice di una squadra che ha sorpreso tutti: quarta nel girone di ferro di Granada, perdendo tre gare su cinque contro Spagna, Francia e Brasile, la Serbia priva di Nedovic (ko nel torneo di Trieste) e Micov (escluso per ragioni disciplinari da Djordjevic) ha cambiato passo dagli ottavi in poi, eliminando Grecia, Brasile (con un sonante +28) e Francia, un'ascesa firmata da Milos Teodosic. Il play del CSKA, 20 punti di media e il 55% da tre nelle gare dentro-o-fuori, è il leader assoluto insieme a Nenad Krstic (presente ieri sera al Bernabeu per Real-Atletico Madrid) della squadra formata sulla generazione degli 87-88 con Raduljica (protagonista ma appena tagliato dai Los Angeles Clippers) e con i Markovic e Bjelica portati a Treviso (come Djordjevic) dal compianto Enzo Lefebre, come ha ricordato il commissioner di LNP Claudio Coldebella. Teodosic ha riacceso l'interesse della NBA ma per lasciare Mosca, si dice, chiederebbe 3 milioni di dollari l'anno. Per questo Memphis aveva preferito Nick Calathes.

FAVORITI – Gli Usa non hanno mai steccato, vincendo spesso allo stesso modo: prendendo per sfinimento gli avversari. Nei quarti contro la Slovenia e in semifinale contro la Lituania, la squadra di Mike Krzyzewski ha vinto il primo tempo con scarto di 7.5 punti di media, mentre nella ripresa ha rifilato 28 punti di media agli avversari. Merito dell'enorme atletismo di una squadra che aumenta progressivamente la pressione difensiva e che fin qui è piaciuta per altruismo, una necessità vista l'assenza dei vari Bryant, James, Durant, Anthony, Howard, Paul e George, e le condizioni (ancora lontano dal 100%) di Derrick Rose. Non a caso, i migliori realizzatori (James Harden e Anthony Davis) superano di poco i 13 punti di media, ma il simbolo è Kenneth Faried (foto), non certo una superstar, ma un giocatore con energia e intensità impressionanti (12.5 punti e 7.9 rimbalzi in poco più di 21' di media). Coach K ha la squadra completa visto che Rudy Gay scende in campo nonostante la mandibola fratturata e il dente perso nella sfida contro la Lituania.

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