Basket Mondiali, trionfo Usa Irving-Harden show

Il play di Cleveland (nominato MVP del torneo iridato) e la guardia di Houston dominano il primo tempo e guidano il 15-0 che spegne le velleità della Serbia. Nel finale la squadra di coach K supera il +40

MADRID – Gli Stati Uniti si confermano campioni del mondo, per la prima volta nella loro storia fanno doppietta di titoli iridati. Un trionfo meritato, perchè il 129-92 in finale sulla Serbia è lo specchio di un torneo dominato in lungo e in largo dalla squadra di Mike Krzyzewski, con nove vittorie in altrettante gare e 33 punti di scarto medio. Per coach K è il quarto oro di fila tra Olimpiadi e Mondiali, per Rudy Gay, Stephen Curry e Derrick Rose è la conferma del titolo iridato vinto nel 2010. La squadra di Madrid entra nella storia giocando un torneo perfetto, costruito su difesa e altruismo, e una coesione utile per coprire le tante assenze illustri (Bryant, James, Durant, solo per fare tre nomi) e per gli Usa il titolo mondiale vale la qualificazione automatica per le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. E in una squadra da 24 anni di media, l'MVP non poteva che essere un 22enne come Kyrie Irving, già MVP dell'All Star Game e futura spalla di LeBron James a Cleveland.

SORPRESA – Eppure l'avvio è sorprendente: gli Usa non difendono e impiegano quasi 5' per catturare il primo rimbalzo, e la Serbia inizia con 7/7 al tiro andando sempre al ferro. Con Teodosic, Kalinic, Bjelica e Raduljica arriva un inatteso 7-15 dopo 4'10”, in cui gli Usa perdono Anthony Davis con due falli.

REAZIONE – Ad accendere l'interruttore è il cambio dei lunghi, DeMarcus Cousins, la cui stoppata su Raduljica sveglia gli States. Harden mette 5 punti in fila, buoni per aprire un parzialone di 15-0 (in soli 2'21” di gioco!) in cui la firma principale è di Kyrie Irving, che con 7 punti consecutivi allunga le mani sulla finale (22-15). Gli americani difendono e al tempo stesso sono infallibili da tre, perchè con i canestri di Klay Thompson e ancora Irving si chiude un primo quarto da 5/5 dalla distanza, e il 28-4 degli States vale il 35-19.

FUGA – La Serbia prova a giocare con pazienza e costruire i propri tiri, ma il duello è impari: gli Usa corrono dopo ogni rimbalzo difensivo, Cousins fa il portiere a centro area, e dall'altra parte segnano tutti, Gay firma la tripla del 50° punto già al 15', e quando si sblocca anche Curry il conto dice 11/15 dalla distanza (7/7 per il duo Irving-Harden) per il 65-35 del 19', quando gli Usa sembrano poter attaccare il record di scarto in una finale mondiale (il +46 degli Usa contro la Russia nel 1994). Il record non arriva, pure se gli Usa continuano a dominare anche dopo l'intervallo, superando quota 100 già al 29', e toccando il +40 (107-67) con Faried. Cifre impressionanti come gli otto uomini in doppia cifra, guidati da Irving (26 con 6/6 da tre in 24') e Harden (23 in 21'), ma alla fine anche la Serbia (che ha 18 da Bjelica e Kalinic) può sorridere, visto che nessuno avrebbe pronosticato la squadra del ct Sasha Djordjevic e del vice presidente federale Dejan Bodiroga in finale.

QUINTETTO IDEALE – Il quintetto ideale comprende due americani, Kyrie Irving e Kenneth Faried, il serbo Milos Teodosic, il francese Nicolas Batum e lo spagnolo Pau Gasol.

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