Italbasket, Petrucci: "Dopo l'Europeo faremo una riflessione"

Il numero uno della FIP ha parlato alla vigilia di Italia-Serbia

ROMA - Alla vigilia del delicatissimo match contro la Serbia, il presidente federale Gianni Petrucci è intervenuto alla trasmissione "Tutti Convocati" di Radio 24 annunciando che dopo l'Europeo in seno alla FIP per cercare di dare un ulteriore slancio al movimento cestistico italiano negli anni a venire: «Sono a Istanbul dove si stanno allenando i ragazzi della nazionale italiana. Quando venni qui da segretario generale la Turchia non rappresentava niente nel basket, la realtà è che la Turchia non vinceva e adesso vince, anche se non è entrata nelle prime otto all'Europeo, e anche la Germania, e tante altre realtà. Un po' è stata la divisione dei Paesi, ma soprattutto gli altri hanno lavorato meglio di noi, ecco perché ho già detto che dopo questo Europeo, comunque andrà, dovremo fare un'analisi perché noi da tredici anni non vinciamo una medaglia, poi però nell'attività giovanile maschile e femminile siamo i secondi in Europa, allora qualche tecnico bravo ci dovrà fare un'analisi. Noi diciamo che abbiamo gli allenatori più bravi del mondo e li abbiamo, i soldi onestamente non mancano e una analisi si deve fare, probabilmente abbiamo anche fatto degli errori».

MESSINA IL MIGLIORE. SERBIA FAVORITA - Il numero uno della federazione si è poi soffermato sulla sfida di domani sottolineando la pericolosità della Serbia e ha elogiato l'operato di Messina: «Messina è un grande allenatore e non lo scopro certo io. Questa è la sua nazionale, una squadra chirurgica. Ha vinto ovunque è andato, anche in piazze in cui prima non si era mai vinto. C'è tanto di lui in questa squadra. Alla vigilia nessuno credeva che saremmo potuti arrivare sin qui. Chiaramente non dobbiamo accontentarci ma abbiamo cinque giocatori che sono esordienti e su di loro è stato fatto un grande lavoro, il manico si vede. Messina è un allenatore con grande carisma, un ottimo psicologo. Ha tutto ciò che serve per essere un grande coach. Come spesso è accaduto, a noi serve partire in salita ed emozionarci e caricarci al massimo. Domani la Serbia è favorita e quindi non dico che per questo vinceremo noi. Sto al mio posto. Però posso dire che la Serbia dovrà avere un po' di paura di noi».

 

 

 

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