Basket NBA, Jordan choc: da giovane odiavo i bianchi

Pochi giorni dopo il caso-Sterling, è uscita la biografia sul miglior giocatore di sempre. Che riprende un'intervista del 1992 in cui MJ dichiarò: “Da ragazzo mi sentivo razzista”

NEW YORK – Poche ore dopo la sua uscita, la biografia “Michael Jordan: The Life” di Roland Lazenby ha subito fatto rumore. Nel libro, in cui si racconta la parabola del più grande giocatore di sempre (ma il 51enne proprietario degli Charlotte Bobcats non ha partecipato alla realizzazione del volume), si parla anche delle difficoltà relative al periodo dell'adolescenza. Difficoltà legate anche ad un sentimento di stampo razzista. Rivelato in un'intervista che Jordan rilasciò nel 1992 a Playboy, in cui ammise di essere cresciuto con l'odio nei confronti delle persone di razza bianca. Un tema delicato che emerge a pochi giorni dalle considerazioni di stampo razzista che hanno incastrato Donald Sterling, proprietario dei Los Angeles Clippers, anche se nel caso di Jordan (tra i primi a condannare le frasi di Sterling) la situazione è differente.

EPISODI – Jordan, infatti, fa riferimento al periodo dell'adolescenza (e per esempio ora è sposato con una donna di razza bianca, Yvette Prieto, foto), e nell'intervista rilasciata 22 anni fa ma ripresa nel libro che Lazenby ha pubblicato in queste ore, spiegò: “Vengo dal North Carolina, dove negli anni '70 le tensioni razziali erano pesanti, il Ku Klux Klan era presente in quello stato”. E MJ fece riferimento ad un episodio avvenuto a 14 anni: “Una ragazzina a scuola mi chiamò 'negro'. Le tirai una lattina di soda, e venni sospeso da scuola per alcuni giorni. Covavo un sentimento di ribellione, ai tempi mi consideravo un razzista”. Una situazione delicata, appesantita dai compagni nella squadra di baseball al liceo che lo consideravano inferiore in quanto afroamericano, da cui Jordan uscì grazie anche all'aiuto della madre Deloris, che convinse il figlio a non farsi sopraffare dall'odio.

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