Basket NBA, ai Clippers un amministratore di colore

Dopo la maxi-sanzione ai danni di Sterling per i commenti di carattere razzista, la Lega ha inviato Dick Parsons a gestire la franchigia californiana, in attesa della possibile cessione

NEW YORK – Da un lato Donald Sterling dice: “Non sono razzista”. Dall'altro la NBA non fa un minimo passo indietro, e conferma i provvedimenti presi nei confronti del proprietario dei Los Angeles Clippers dopo i suoi commenti di carattere razzista. Sterling è estromesso a vita dalle attività di una Lega che ora è intenzionata a fargli cedere la franchigia. Nel frattempo Sterling non può gestire i Clippers, e così la Lega ha spedito un amministratore, ed è emblematico che sia arrivato un dirigente di colore per guidare il club californiano.

AMMINISTRATORE – Si tratta di Dick Parsons, che lavorerà a stretto contatto con coach Doc Rivers (foto) per gestire la situazione di una squadra in piena semifinale dei playoff della Western Conference. “Io non sono esperto di basket, ho detto a Doc che lui gestirà le operazioni legate all'ambito tecnico, io mi occuperò dell'amministrazione” ha detto Parsons, che pure da giovane giocò a basket ad Hawaii University, prima di ricoprire incarichi ai vertici di CitiGroup ma anche del network via cavo Time Warner. “Il primo compito era parlare con Rivers e non essere una distrazione per la squadra, ora parlerò con gli impiegati della franchigia, che per 10 giorni hanno lavorato senza un vertice, e far capire che quanto hanno fatto è certamente apprezzabile”.

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