Chicago caccia Thibodeau e fa arrabbiare… Obama

I Bulls esonerano il tecnico, al quale la dirigenza non risparmia critiche velenose. Il coach può andare a New Orleans e incassa il sostegno di un tifoso illustre
Chicago caccia Thibodeau e fa arrabbiare… Obama

NEW YORK – Tom Thibodeau non è più l'allenatore dei Chicago Bulls. La notizia era nell'aria da un paio di settimane, cioè dall'eliminazione contro Cleveland nella semifinale ad Est. A creare scalpore sono i modi, perché se da un lato Thibodeau ha ringraziato il proprietario dei Bulls Jerry Reinsdorf (non la dirigenza) che per primo gli affidò una panchina NBA, la dirigenza non ha risparmiato critiche velenose: “I risultati sono stati deludenti, se ci avesse portato il titolo non lo avremmo licenziato” ha detto il gm Gar Forman. Ma Thibodeau ha incassato il sostegno del tifoso più famoso dei Bulls, il presidente Barack Obama: “Peccato, Thibodeau ha fatto un grande lavoro a Chicago. Gli auguro il meglio per il futuro”.

RIMPIANTO – Nelle sue cinque stagioni (col 65% di vittorie, secondo solo a Phil Jackson alla guida dei Bulls), Thibodeau ha portato Chicago a vette mai toccate nel post-Michael Jordan, ma si è sempre scontrato con LeBron James, che ha eliminato i Bulls tre volte. Resta il rimpianto per i playoff 2012, quando non lasciò a riposo l'acciaccato Derrick Rose (che un anno prima aveva vinto il titolo di MVP) nel garbage time contro Philadelphia, e il gravissimo infortunio al ginocchio del playmaker ha cambiato la storia della squadra, tanto che Rose ha saltato 213 delle ultime 394 gare di Chicago.

ROTTURA – Chicago è rimasta competitiva, con l'esplosione di Jimmy Butler e Joakim Noah, ma non è stata in grado di inseguire il titolo. Una contraddizione che sintetizza la parentesi di Thibodeau, autentico sergente di ferro, tecnicamente preparatissimo, ma rigido fino all'eccesso. Una carenza che gli è costata cara. Come ha spiegato il vice presidente John Paxson: “Rose e Noah non erano mai stati sani ai playoff, i minuti contingentati per loro (l'imposizione è stata di 32' di media per la regular sesaon, ndr) sono stati un'idea della franchigia. E infatti siamo arrivati in salute alla post-season. E comunque non c'erano più comunicazione e fiducia, non si remava più dalla stessa parte”. Parole che seguivano la nota del proprietario, Reinsdorf: “Serve libertà di decisione ma serve anche comunicazione e rispetto reciproco delle idee tra i vari settori di una franchigia”.

FUTURO – La rottura (con due anni d'anticipo sulla scadenza del contratto) è tale che mentre Thibodeau ha svuotato il proprio ufficio all'Advocate Center, la security lo ha atteso all'esterno, quasi per assicurarsi che il tecnico lasciasse la struttura. Thibodeau vivrà un'altra estate nello staff di Team Usa, poi il suo futuro potrebbe essere a guidare un'altra superstar in rampa di lancio, e originaria di Chicago, Anthony Davis, ai New Orleans Pelicans. Al suo posto potrebbe arrivare Fred Hoiberg, coach di Iowa State, ed ex giocatore dei Bulls.

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