Basket, Nba al via con un'idea sui riposi non utili

Joe Dumars, leggenda dei canestri, super dirigente e ora vicepresidente delle operazioni cestistiche Nba ha spiegato con i dati la scelta di porre dei limiti alle assenze programmate dei giocatori
Basket, Nba al via con un'idea sui riposi non utili© EPA

Tra i mille motivi per seguire la Nba ormai prossima al via (il 24 ottobre, con 5 partite a settimana in diretta con commento italiano su Sky) e magari prendere spunto perlomeno di riflessione c’è che ogni decisione è figlia di uno studio. Joe Dumars, leggenda dei canestri, super dirigente e ora vicepresidente delle operazioni cestistiche Nba ha spiegato con i dati la scelta di porre dei limiti alle assenze per riposi preventivi dei giocatori. Cosa che ovviamente crea qualche problema di mercato (tv e biglietti) di immagine. Ma non ha parlato di questo. Ha invece sottolineato come dagli studi effettuati non è stata rilevata correlazione tra l’aumento dei riposi e la diminuzione degli infortuni o degli acciacchi, dell’affaticamento.

Nba, le parole di Dumars e l'esempio di Thibodeau

Viceversa giocarle tutte o quasi (perché tutte e 82) è impossibile, non comporta danni. Tale ragionamento può indurre a riflettere anche un basket internazionale che ha natura diversa. «L’unico dato emerso chiaramente è che i giocatori siano meno efficienti nella seconda partita consecutiva in 24 ore». Ma soprattutto ha detto, Dumars: «Ciò che vogliamo ristabilire è la cultura del volerle giocare tutte». Thom Thibodeau, allenatore assai rigido e assai competente, ha aggiunto un altro carico sul tema, sostenendo che fino a pochi anni fa i giocatori «si preparavano» per affrontare 82 partite, e ha portato l’esempio dei suoi anni a Chicago (Michael Jordan) e Boston. Ovvio contribuisce al dibattito il prossimo rinnovo del contratto televisivo. Ma al centro di tutto ci sono i fans. Per noi del basket internazionale sarebbe sufficiente che Fiba ed Eurolega continuassero a discutere, come stanno facendo, per trovare un accordo su calendari più organici e meno intasati. Resta il fatto che la Nba ci insegna ancora a studiare, analizzare osservare i dati prima di emettere sentenze. Avviamoci senza preconcetti, dunque verso il primo doppio turno di Eurolega e l’avvio di tutte le coppe. In Italia tre capolista, Virtus, Venezia e Brescia lanciano un segnale, ma conta il messaggio di Brescia candidata quarta forza, perché non si può certo dimenticare Milano. L’ultimo pensiero, è un saluto a Samuel Dilas, morire così, a 24 anni, lascia attonito chi resta.

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