Finali a Las Vegas, un tempo per lo sport Usa terra del diavolo.
"Per le scommesse, già, ma adesso la situazione è sdoganata, in ragione del grande mercato finanziario, il turismo, i Casinò. Hano già importato i Raiders Nfl, I Folden Knights nella Nhl, hanno le Aces della WNba, hanno iniziato la trattativa per avere gli Athletics da Oakland della Major League. E quando ci sarà l’espansione della Nba, sarà fortemente ad avere una franchigia".
Tra i protagonisti della Final Four c’è un quasi quarantenne piuttosto noto. Si chiama LeBron James e molti sperano in un duello finale con Antetokounmpo.
"LeBron James, fa impressione. Letteralmente. Non solo per i punti: sta mettendo insieme le migliori cifre di sempre. Che fisicamente sia un mistero genetico è ormai abbastanza assodato. Ma va ricordato che è uno dei pochi ad aver capito giovanissimo, a 19-20 anni, quando dominava a livello atletico, di doversi prendere cura del corpo, il suo attrezzo. E ha investito parecchio denaro. Poi la conoscenza del gioco si è affinata. Siamo fortunati a vederlo. Non mette tutti d’accordo forse proprio perché non è egoista, passa l’ultimo tiro a uno più libero. Ma la cultura Usa poggia sulla star".
Milwaukee favorita per la Coppa?
"Non saprei, io direi piuttosto Los Angeles Lakers. Perché LeBron mi pare in missione. Vuole mettere il suo nome per primo sulla nuova coppa. I fenomeni tengono a questo".
Con la regola sulla partecipazione dei giocatori (Player Partecipation Policy), la Nba combatte il “load management”, il controllo dei carichi fisici dei campioni, spesso messi a riposo. Visti i vincoli contrattuali sta funzionando.
"L’hanno studiata, non è una norma fine a se stessa nel contratto firmato, per concorrere ai premi individuali della stagione (che portano anche bonus e sponsor) bisogna giocare per davvero 65 partite. C’è un equivoco di base, però. Sono le squadre che fermano i giocatori, ormai controllati al microscopio fisicamente, per evitare rischi di infortuni. Mi verrebbe da dire: si parlassero tra loro. Ma è vero che stava diventando un problema, per il pubblico pagante e per le partite in tv".