Andrés Nocioni si ritira a fine stagione

Ad annunciarlo è stato lo stesso giocatore argentino attraverso una lettera
Andrés Nocioni si ritira a fine stagione© EPA

ROMA - Andrés Nocioni dice basta con il basket giocato. A 37 anni compiuti il fuoriclasse argentino nato a Santa Fè e attualmente in forza al Real Madrid ha infatti deciso che a fine stagione si ritirerà. A comunicarlo è stato lui stesso attraverso una lettera pubblicata sul suo profilo Twitter: "Dopo tante battaglie ho deciso che - scrive scherzosamente "El Chapu" - non tirerò più bottigliette d'acqua contro il muro per la rabbia di una sostituzione, non prenderò più falli tecnici che mi costringeranno a pagare cene alla squadra e non discuterò più con gli arbitri per falli esistenti e inesistenti. Ho deciso di maturare. Ho meditato a sufficienza: basta lotte in campo con i rivali o notti senza dormire per una vittoria o una sconfitta. Pretendo di migliorare il mio comportamento e le mie abitudini - continua scherzando - ma siccome so già che è quasi impossibile, mi ritiro.  Lascio prima che mi caccino". Poi si fa serio: "Ho giocato così come ho vissuto e dato il cuore per ogni squadra in cui ho militato, in ogni gara e in ogni allenamento. Lascio il basket nella maniera migliore: competendo ancora ai massimi livelli in Europa con un club di fama mondiale". 

GENERACIÓN DORADA - Nel saluto finale poi El Chapu ripercorre la sua straordinaria carriera che lo ha portato a calcare i più importanti parquet della NBA e d'Europa, dove con le maglie di Manresa ma soprattutto Baskonia e Real Madrid è diventato uno dei giocatori più incisivi della pallacanestro degli ultimi vent'anni, vincendo tutto ciò che c'era da vincere (ha portato a casa 3 campionati spagnoli, 5 coppe del Re, un'Eurolega con tanto di titolo di MVP delle finali e una Coppa Intercontinentale) e diventando una delle colonne portanti della Generación Dorada di cui fanno parte anche i vari Ginobili, Prigioni e Delfino che con la casacca della nazionale albiceleste argentina hanno portato a casa, tra le altre cose, l'oro olimpico ad Atene 2004. Il basket perderà insomma uno dei suoi più importanti interpreti in epoca recente. 

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