Prima Categoria C - Il Ciriè sprofonda, ma De Vita avverte: «Non molliamo niente»

L'allenatore nerazzurro ha esaminato il preoccupante inizio di campionato della sua squadra
Prima Categoria C - Il Ciriè sprofonda, ma De Vita avverte: «Non molliamo niente»

Due campionati di Terza e di Seconda Categoria vinti consecutivamente non bastano per ambire allo stesso obiettivo anche in Prima. Davide De Vita e tutto l’ambiente ciriacese lo sapevano, erano consci che avrebbero dovuto disputare un campionato per salvarsi, ma sicuramente non potevano pronosticare un inizio così preoccupante. La squadra nerazzurra, infatti, avendo totalizzato un misero punto nei primi sei incontri, occupa l’ultimo posto della classifica. Il tecnico ciriacese ha analizzato il momento no attraversato dalla sua squadra: «E’ una situazione sicuramente difficile - racconta De Vita -, perché non pensavamo di partire così a rilento: ci siamo anche mossi sul mercato per patire il meno possibile il cambio di categoria, ma sinora non stiamo raccogliendo i frutti. I più grandi rammarici di queste prime sei partite sono in particolare due: il primo che finora abbiamo incontrato squadre alla nostra portata e quindi dovevamo fare di più, il secondo è che se le partite finissero all’80’ a quest’ora avremmo 6 punti anziché 1. Quest’ultima non so se sia una cosa positiva o negativa, perché significa che ce la siamo giocata con tutti, ma che nei finali di gara non abbiamo retto».

Un aspetto, il secondo, che è forse anche dovuto alla scarsa abitudine maturata dal Ciriè nel giocare partite tirate nelle ultime due stagioni: «Il fatto che nelle annate precedenti abbiamo quasi sempre giocato finali di gara poco concitati - prosegue De Vita - può essere una chiave di lettura, ma sicuramente non è un’alibi, perché la fortuna nel calcio bisogna essere bravi ad andarsela a prendere. In una situazione così diventa difficile tenere il morale alto ed in questo io ed il mio staff dovremmo essere bravi a non permettere che i ragazzi perdano convinzione nei propri mezzi: in questo momento una vittoria ci servirebbe come il pane, perché ci restituirebbe la consapevolezza di essere un gruppo valido». Una cosa però è certa: il Ciriè non molla niente: «Sono arrivato a Ciriè cinque anni fa - conclude l’allenatore nerazzurro - e so quanti sacrifici abbiamo fatto tutti insieme per arrivare sin qui: ora non è il momento di abbattersi, bensì di ricompattarsi, di lavorare duramente e di tirare fuori tutto quello che abbiamo. Anche se qualcuno adesso se la ride per la nostra posizione di classifica, noi non molliamo niente...».

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