Non è detto che le cose belle non finiscano mai. Le storie d’amore più belle non sempre si concludono con il lieto fine. Alcune vanno avanti in eterno ma altre possono terminare come nessuno avrebbe voluto. Quest’ultimo, ad esempio, è il caso che vede come protagonista Davide De Vita ed il suo Ciriè, squadra che, nel giro di tre anni, ha portato dalla Terza Categoria alla Prima ma che adesso, a malincuore, ha scelto di abbandonare per motivi non soltanto legati ai risultati: «Ho comunicato alla società mia scelta lunedì, il giorno dopo la sconfitta di Caselle - racconta De Vita - ed è stata una decisione durissima. Loro hanno provato in tutti i modi a trattenermi, ma le mie dimissioni non erano revocabili. Ero arrivato ad un punto dove il mio rapporto con alcuni ragazzi che avuto in questi anni era diventato saturo, non entravamo in empatia e non riuscivo più a trasmettere loro quello che volevo. Ci sono state tante frizioni con alcune di loro sia in campo che fuori e, visto che la situazione non è ancora irreparabile in classifica, ho scelto di fare un passo indietro per il bene del Ciriè. Ripeto, ho preso una decisione che mi rende molto triste: dopo quello che abbiamo fatto a Ciriè in questi anni, avrei voluto ottenere la salvezza in Prima Categoria per coronare il percorso, ma non me la sentivo di trascinare tutto solo per orgoglio o egoismo. Lascio la panchina senza polemica, ma ammetto di essere rimasto deluso da alcuni ragazzi, credo che capiranno meglio più avanti che nel calcio ci si comporta diversamente».
Alla luce della decisione presa da De Vita, la società Ciriè Calcio ha scelto di affidare la panchina della Prima Squadra all’ormai ex allenatore della Juniores Paolo Brando, mentre la Juniores verrà proprio assegnata a De Vita affinché possa continuare a lavorare in società: «Credo che Paolo sia la persona più indicata per guidare il Ciriè alla salvezza - conclude De Vita - perché conosce bene l’ambiente e può portare quell’ondata di novità e freschezza di cui la squadra necessita. Io prenderò in gestione la Juniores o lo farò con il massimo impegno fino a fine anno, ma dalla prossima stagione in poi prenderò in considerazione soltanto eventuali offerte per allenare le prime squadre».