Il coordinatore SGS Loparco è soddisfatto del percorso

Da questa stagione cambiano nomi e criteri per il riconoscimento, ora si punta al terzo livello
Il coordinatore SGS Loparco è soddisfatto del percorso

Nell'ambito della cerimonia di Borgaro Torinese, il coordinatore regionale del Settore Giovanile Scolastico Luciano Loparco manifestato la propria soddisfazione per la folta presenza di istruttori e Presidenti: «É importante perché succede in coincidenza con l’inizio di questo nuovo percorso che abbiamo intrapreso insieme al Comitato regionale». Il percorso cui si riferisce è quello che permetterà alle società, proprio dalla stagione in corso, di ottenere la qualifica di Scuola Calcio di Secondo o Terzo Livello. Un’evoluzione rispetto a quelle che fino a sabato sono state chiamate (e premiate come) “Riconosciute” o “Elite”, un nuovo cammino molto impegnativo, ma che attraverso la formazione è in grado di garantire la qualità. «Uno strumento in più perché ogni società diventi luogo ideale per formare atleti pensanti in ambienti sani e costruiti con la coordinazione del SGS», aggiunge Loparco. Ma che significa questo cambiamento? «L’aggiunta del Terzo Livello ha spostato ancora più in alto l’asticella: per poter ottenere questo riconoscimento, infatti, la società è chiamata a un percorso che prevede, innanzitutto, l’obbligatorietà di avviare il progetto per la tutela dei minori, individuando un referente interno che lo coordini. Oltre a questo, ogni società deve inserire nel proprio progetto una delle materie disponibili cui dedicherà almeno quattro incontri, oltre che partecipare a incontri materie. Questo con l’obiettivo di fare più formazione possibile che dai tecnici poi “corre” all’interno della società fino a raggiungere i genitori». Le materie che le società possono scegliere vanno dal calcio femminile o a 5, dai progetti con le scuole agli arbitri, dagli incontri con lo psicologo a quelli con il dietista: si sceglie un tema e lo si approfondisce e, parallelamente, si partecipa a un primo approccio anche con gli altri. «Da quest’anno, inoltre, a queste materie si aggiunge anche l’attività di sviluppo territoriale, che alcune società già stanno portando avanti». Insomma, le opportunità per raggiungere questo riconoscimento non mancano, ma l’impegno è tanto perché oltre agli incontri il progetto prevede un lavoro successivo interno, con dirigenti, tecnici, istruttori, genitori: «Per questo motivo vorrei sin da ora ringraziare le società per l’impegno, perché ovviamente nessuno è obbligato a ottenere il Terzo Livello, anzi il nostro lavoro mira in realtà ad avere sempre più società riconosciute come Secondo Livello, ma vedere le risposte che stanno arrivando in queste settimane da parte di società che decidono di impegnarsi in quel senso, per garantire la qualità dell’ambiente e del lavoro, è per noi motivo di grande gioia». «Desideriamo capire meglio le necessità delle società e sottolineare una volta di più l’importanza strategica dei settori giovanili: dobbiamo pensare a come riorganizzare al meglio l’attività per permettere ai nostri bambini/ ragazzi di giocare e di divertirsi in un contesto sano e virtuoso ma non solo – le parole del presidente regionale Lnd Mauro Foschia, che è anche il vice presidente nazionale del Settore Giovanile Scolastico –. Con questi presupposti è stata varata la nuova riforma del sistema di riconoscimento di qualità dei Club Giovanili, in particolare di quelli che svolgono attività in tutte le categorie di settore giovanile che negli anni precedenti hanno seguito il percorso di formazione per giovani calciatori e calciatrici sin dalle categorie di base. Il principio è che il club venga valorizzato per l’intero percorso svolto nell’ambito dell’attività giovanile a partire dall’attività svolta nelle categorie di base per concludersi con le attività di carattere agonistico. Un sistema che sostiene e valorizza la continuità e la coerenza, tenendo in opportuna considerazione le peculiarità di ciascuna categoria e fascia d’età, dalla categoria Piccoli Amici alla categoria Allievi».

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