© LaPresseTORINO - E' un caso. O forse solo in parte, perché certe coincidenze alla fine possono avere un filo sottile che le collega, ma nel giorno in cui l'Italia del calcio celebra lo storico passaggio agli ottavi di tutte e cinque le squadre in Europa League (con la Juventus vincitrice della gara di andata degli ottavi di Champions), lo spread scende al 98. Non succedeva dal 2010 si trovasse sotto la soglia psicologica dei 100 punti. Per gli analisti è un segnale che il mercato giudica crollato il rischio Italia. Insomma, anche se si tratta per il momento solo di piccoli segnali si potrebbe pensare che il Paese stia uscendo dal guado.
PATRIMONIO - E' un po' come per le cinque squadre qualificate in Europa League e la Juventus ben messa nel suo ottavo di Champions: non basta per dire che il nostro calcio è fuori dalla sua crisi tecnica ed economica, ma è un segnale che forse è iniziata la risalita e che - toccato il fondo - sta partendo la ricostruzione. I risultati nello sport non arrivano quasi mai per caso e deve far riflettere il contemporaneo crollo delle squadre inglesi. La Premier League continua a essere il campionato più ricco del mondo (e continuerà a esserlo a lungo), ma forse l'Italia può ripartire dal suo patrimonio tecnico e, soprattutto, tattico (la lezione data da Montella a Pochettino e l'entusiasmante gioco del Torino sono due esempi lampanti di questo concetto).
SEGNALI - L'importante è che due piccoli segnali, da una parte lo spread sotto quota 100 e dall'altra le sei italiane in Europa, siano lo stimolo per accelerare. La strada è quella giusta, ma non è tempo di rimirare troppo il panorama.
PS
Senza contare che forse, per un po', non dovremmo sorbirci lezioni di civilità e cultura dagli olandesi...