Bunker Fidelis Andria, meno battuta di Inter e Juve. Stendardo jr: mi manda Willy

Mariano, difensore centrale dei pugliesi, fratello dell'atalantino, rivela i segreti della retroguardia più imperforabile dei campionati professionistici (10 reti subite in 19 gare): «Siamo neopromossi in Lega Pro, puntiamo a salvarci e il merito di questo primato è di tutta la squadra»
Mariano Stendardo con la maglia della Fidelis Andria

ANDRIA - «La forza della nostra squadra è l'unione. Abbiamo gli stessi obiettivi: fare un bel campionato ed essere all'altezza di questa piazza». A parlare è Mariano Stendardo, 32 anni, calciatore della Fidelis Andria (girone C, Lega Pro) e fratello di Guglielmo, 34 anni, difensore centrale dell'Atalanta. Il giocatore partenopeo è approdato ad inizio stagione nella squadra pugliese neopromossa nel terzo campionato professionistico e ora è coprotagonista di un sorprendente primato. Quella dell'Andria non è soltanto la miglior difesa della Lega Pro, ma, addirittura d'Italia. Con appena 10 gol subiti in 19 partite la retroguardia biancoazzurra è meno battuta di Inter e Juventus. La squadra di Mancini vanta la migliore difesa della serie A con 14 reti incassate in 21 gare, ma si è fatta strappare il primato dai pugliesi che concorrono anche con le squadre più forti d'Europa. Davanti al club del presidente Montemurro ci sono soltanto l'Atletico Madrid e il Bayern Monaco. La squadra spagnola in 21 match ha preso 8 reti, mentre i tedeschi hanno accusato 9 gol in 18 incontri. Il terzo posto in Europa spetta proprio alla Fidelis Andria, a pari merito con la corazzata Paris Saint Germain. Un risultato importante, ottenuto anche grazie all'esperienza di Stendardo.

Classe 1983, Mariano ha esordito con il Napoli proprio come il fratello maggiore e ha militato in diversi club professionistici: Taranto, Lecce, Perugia, Atalanta, Bellaria, Cremonese, Messina, Genoa, Grosseto, Salernitana, Pisa, Ternana, Treviso, Savoia, Barletta.

Signor Stendardo, come nasce questa solidità difensiva dell'Andria?

«La nostra forza è nel fare gruppo. Siamo una squadra molto unita con obiettivi comuni e condivisi da tutti: fare bella figuare ed essere all'altezza di questa piazza importante».

Quali sono gli obiettivi per il futuro?

«Vogliamo assicurarci prima la salvezza e poi puntare a qualcosa di più. Le ultime gare sono state positive. Sono molto soddisfatto delle prestazioni contro Catania e Lecce»

Miglior difesa d'Italia. Il merito è soprattutto del difensore centrale?

«E' bello sapere di aver fatto bene il proprio lavoro. Se abbiamo incassato pochissimi gol è merito di tutto il reparto. Con i miei 32 anni, sono sicuramente il più esperto della retroguardia, ma non credo sia solo merito mio, anzi. I ragazzi sono dei grandi professionisti»

L'Andria ha superato anche Inter e Juventus, quale difesa è più forte tra le due secondo lei e quale gioco somiglia più al vostro?

«Essendo un tifoso interista, non posso non prendere come esempio la retroguardia nerazzurra. Penso che il gioco difensivo di Mancini sia oggettivamente superiore rispetto a quello della Juventus. Murillo e Miranda sono i difensori più forti del campionato italiano».

Anche lei come suo fratello Guglielmo è partito dal Napoli, cosa è cambiato con gli anni nella squadra partenopea?

«La società sicuramente. Questo Napoli è arrivato in alto anche e soprattutto per la stabilità societaria. De Laurentiis è un presidente molto competente».

Pensa che la squadra di Sarri possa vincere lo scudetto?

«Sicuramente è una squadra da scudetto. Higuain è un fuoriclasse. Anche se tifo Inter, da buon napoletano, sarei felice se il Napoli vincesse il campionato»

Guglielmo è il fratello maggiore, è stato un esempio per lei, nel calcio e nella vita?

«Tutte le decisioni più importanti della mia vita le ho prese insieme con mio fratello. E' la mia ancora di salvezza nei momenti difficili. Lo stimo tanto come persona. Se sono arrivato fin qui è stato soprattutto grazie ai suoi consigli. Ma, entrambi, dobbiamo ringraziare nostro padre Giovanni: è più di un padre, ci ha fatto da "procuratore" a livello calcistico e da maestro di vita»

Lei e Gugliemo siete difensori centrali: crede di avere attitudini simili a suo fratello? Prende esempio da lui, che gioca in serie A?

«Siamo molto diversi. Lui è un colosso, il classico difensore centrale , io sono più tecnico. Il più forte però è sicuramente lui»

Dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna. Tredici anni di fidanzamento e 5 di matrimonio con Viviana. Quanto è importante per lei il sostegno di sua moglie?

«Ci siamo conosciuti quando eravamo adolescenti e siamo cresciuti insieme. Viviana mi è stata vicino in tutta la mia carriera, mi ha sempre sostenuto e seguito durante le mie stagioni. Non avrei potuto desiderare di più. Ho un vita perfetta, faccio il lavoro che mi piace e ho una famiglia meravigliosa. Amo follemente mia moglie dalla quale ho avuto due bambine Sophia di 4 anni e Ginevra di 2. Sono la mia gioia».

Una famiglia perfetta e un'ottima carriera alle spalle. Che cosa si aspetta dal futuro?

«Rimanere in questo mondo. Per uno che ha dato sempre anima e corpo al pallone, sarebbe impossibile vivere senza. Come allenatore non so, ma nelle vesti di direttore sportivo mi vedrei bene»

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